venerdì 10 aprile 2009

Marino ci crede ancora Diego, spot per la Juve




Dopo la sconfitta di Brema (3-1) il tecnico dell'Udinese è comunque fiducioso: "Abbiamo creato tanto, ce la possiamo fare". Grande show del brasiliano, osservato speciale dei bianconeri.....






E adesso? Adesso la rabbia e la speranza hanno sempre la stessa faccia: quella di Fabio Quagliarella, gioia e dolore dei tifosi dell'Udinese. Gioia perché con il gol del finale della sfida col Werder ha riaperto uno spiraglio per la qualificazione. Dolore perché senza i suoi errori davanti alla porta il passaggio del turno sarebbe stato ipotecato proprio dai suoi. Lui non si tira indietro, si scusa con tifosi e compagni (ascolta l'audio), e ha già l'ingrediente giusto per la gara di ritorno: "La rabbia. Ne ho così tanta in corpo che rigiocherei subito. Devo farmi perdonare, è un grande stimolo". Scuse, rabbia ma anche orgoglio, perché Fabio rivendica l'inevitabilità di due dei tre tocchi morbidi incriminati, senza però chiamarsi fuori: "Forse potevo evitare il secondo e tirare di potenza. Lì ho sbagliato".
IL TECNICO - Pasquale Marino capitalizza al massimo il gol di Quagliarella (ascolta l'audio): "E' stato straordinario, ci ha riaperto tante possibilità". Anche per lui la ricetta per Udine è semplice: "Giocare come nel secondo tempo. Lì siamo scesi in campo con un'altra mentalità, abbiamo costruito tanto: non può andare sempre così, abbiamo messo Fabio tante volte davanti alla porta, vuol dire che lui e la squadra stanno bene". Una ripresa da ristudiare, dunque: puché si cancellino quei tre minuti centrali di follia, con i gol di Diego e Almeida... All'allenatore fa eco Pepe: "Per continuare a sperare nella qualificazione dobbiamo metterci più velocità e palla bassa: loro sono tutti alti due metri e mezzo.... Qui a Brema l'abbiamo fatto, ma solo a tratti". E anche Felipe vede il bicchiere mezzo pieno: "Con tutti questi errori abbiamo dimostrato che loro non sono imbattibili. Per questo a Udine sarà tutta un'altra storia. Serve solo più cattiveria davanti alla loro porta, e più attenzione a Diego (suo connazionale e amico, ndr): lui è straordinario, ha delle giocate fantastiche, e il bello è che con tutto ciò non gioca per sé, ma per la squadra".
IL MATCH WINNER - Dal canto suo Diego, più che mai star, si concede con sorriso e calma serafica ai giornalisti (ascolta l'audio): lui dice che è stata una grande vittoria e una giornata speciale per la squadra, ma la serata speciale è stata la sua. Tutta l'Italia del calcio ha visto di cosa è capace: "E questo mi fa un gran piacere, perché il campionato italiano è quello che amo di più, e se dall'Italia mi seguono così è un onore". Poi il solito disco sull'interessamento di Juve e Inter, il solito "in questo momento penso solo al Werder". Ma se già prima era uomo mercato, da ieri sera Diego è ufficialmente uno dei pezzi più pregiati della vetrina internazionale.




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