mercoledì 1 aprile 2009

Italia all'esame Trapattoni Iaquinta favorito su Rossi

Alle 20.50 a Bari la sfida contro l'Irlanda: una vittoria potrebbe ulteriormente avvicinare la Nazionale alla qualificazione al Mondiale del 2010. Lippi orientato a far giocare l'attaccante della Juve in un 4-2-3-1 che ha Pazzini unica punta...Un solo dubbio, ma di quelli pesanti. Iaquinta o Rossi? Ieri sera, come durante tutti i giorni seguenti alla sfida con il Montenegro, sembrava favorito l’attaccante del Villarreal. E invece oggi, quando conta di più, a poche ore dalla partita, il favorito è diventato l’attaccante della Juventus. Che Lippi ha provato da titolare nella rifinitura a porte chiuse di stamattina a Bari. Vediamo pro e contro dell’impiego dell’uno e dell’altro in pieno conto alla rovescia della sfida con l’Irlanda.
IAQUINTA - Il suo impiego permetterebbe al c.t. di andare avanti con il collaudato 4-2-3-1. Con Brighi e De Rossi a sgomitare a metà campo, Pirlo a fluttuare tra centrocampo e attacco, e Pepe e Iaquinta a correre a perdifiato sulle fasce, assicurando sia pericolosità che ripiegamenti. Rossi non ha la capacità di recupero sull’esterno che è caratteristica della punta ex Udinese. In più impiegare Iaquinta significherebbe continuità: a Podgorica hanno iniziato la partita lui, Di Natale e Quagliarella. Gli altri due sono out: il primo per infortunio, l’altro per scelta tecnica si accomoderà in panchina. L’impiego di Iaquinta consente inoltre maggiore libertà a Pirlo, altrimenti costretto a un maggiore lavoro di copertura. Infine Iaquinta, se non si considera la contusione patita in Montenegro, evidentemente assorbita, sta attraversando un momento di forma atletica strepitosa.
ROSSI - Si è allenato a pieno regime dopo Podgorica, come Iaquinta non ha potuto fare. Rapido, dal passo breve, potrebbe mettere in crisi la difesa centrale irlandese, potente ma statica nella coppia centrale Dunne-O’Shea. Può giocare accanto a Pazzini in un 4-4-2, ma anche dietro di lui, da suggeritore avanzato. La sua presenza eviterebbe di far passare il gioco inevitabilmente dai piedi di Pirlo, l’unico altro uomo di fantasia del gruppo azzurro ora che Di Natale ha lasciato la comitiva. Inoltre la suggestione di un attacco giovane Pazzini-Pepe-Rossi, il Pa-Pe-Ro garantirebbe freschezza ed entusiasmo, anche sulle tribune del San Nicola e davanti alle televisioni italiane, poiché i tifosi azzurri si aspettano una Nazionale più sbarazzina e meno calcolatrice, e amano i giocatori di talento come Rossi, capaci di risolvere la partita con una sola giocata di classe. Ha meno bisogno di spazi di Iaquinta per esaltarsi, e c’è da immaginare che il Trap proverà a ridurli al minimo. Come controindicazione, c’è da tenere presente la minima esperienza internazionale di un attacco così congeniato. E Lippi sembra averlo fatto.

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