mercoledì 1 aprile 2009

Arrivano Maradona e Messi Delirio e caos in Bolivia

L'Argentina, impegnata questa sera a La Paz per le qualificazioni mondiali, sbarca a Santa Cruz nella tarda serata e si scatena il fanatismo. Panico, ma nessun ferito, quando a un poliziotto scappa un lacrimogeno. Il c.t.: "Saremo una squadra d'attacco"Nei piani del corpo tecnico argentino, la sosta prepartita a Santa Cruz avrebbe probabilmente dovuto rappresentare il miglior modo per avvicinarsi alla partita serale contro la Bolivia ai 3.800 metri di La Paz, che la squadra raggiungerà solo poche ore prima del calcio d’inizio. Ma il fanatismo di centinaia di boliviani letteralmente impazziti per l’arrivo di Maradona e Messi ha generato il caos per le strade di Santa Cruz, dove il pullman è rimasto imbottigliato per più di un’ora, e all’arrivo dei giocatori a all’hotel, dove più di tre 300 persone hanno forzato le barriere della polizia e hanno rischiato di sfondare le vetrate d’accesso. Nel caos generale, a un poliziotto è anche scappato un lacrimogeno. “Scusatemi, uno viene per una questione di rispetto, ma non è questa l’ora di parlare”, ha detto Maradona, scosso anche dalla notizia della scomparsa dell’ex presidente Raul Alfonsin. “Domani darò la formazione, ma sicuramente saremo una squadra offensiva”, la sua chiusura dopo una conferenza lampo di appena 6 minuti.
IL CAOS – Poco prima della mezzanotte, la squadra argentina è arrivata all’aeoroporto di Santa Cruz, dove ad attenderli c’era già una folla in festa. Il cordone di sicurezza organizzato da polizia e vigli del fuoco per scortare la squadra fino all’hotel è potuto partire senza particolari problemi, ma il tragitto per le strade della capitale boliviana non è stato altrettanto agevole, e il pullman con a bordo Diego e compagni è rimasto bloccato per un’ora da auto e persone che intasavano il traffico. Il (breve) attimo di panico si è verificato al momento dell’arrivo in hotel, dove la pressione di centinaia di persone contro le barriere della polizia ha avuto la meglio, provocando il lancio – “involontario”, ha dichiarato il poliziotto – di un lacrimogeno mentre la folla si accalcava contro le vetrate.
LA PARTITA – “Saremo una squadra offensiva”, ha dichiarato Maradona senza anticipare una formazione che, secondo le voci degli ultimi giorni, potrebbe includere l’inserimento di Demichelis, Lucho Gonzalez e Papa. “Non bisogna aver paura dell’altura, altrimenti non saremmo nemmeno venuti”, ha detto Maradona. Pur con poche speranze di qualificazione, nella precedente sconfitta contro la Colombia la Bolivia ha tenuto a riposo i due goleador del torneo eliminatorio, Martins Moreno e Joaquín Botero, per poeterli ripresentare questa sera contro l’armata biancoceleste, ma Maradona ha ribadito la vocazione offensiva della sua squadra. “Se la Bolivia sarà offensiva, anche noi lo saremo. Terremo di più la palla e saremo esplosivi, proprio come contro il venezuela”, ha annunciato el Diez.
VENEZUELA-COLOMBIA – Nel frattempo, nella notte Venezuela e Colombia hanno giocato la loro 12ª partita del girone di qualificazione mondiale, e i 33 mila dello stadio Cachamay di Puerto Ordaz si sono potuti in parte consolare con la vittoria della Vinotinto sul Cafetero dopo i quattro gol incassati dall’Argentina. Con la vittoria casalinga sulla Colombia (2-0 grazie ai gol di Nicolás Fedor e Juan Arango tra il ’31 il ’36 della ripresa), il Venezuela raggiunge momentaneamente l’Ecuador a 13 punti, a cinque lunghezze dal Brasile, che con 18 punti occupa attualmente il quarto posto in classifica, ultimo utile per sperare nella qualificazione). La Colombia, che nel prossimo incontro affronterà l’Argentina in trasferta, resta a 14 punti.

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