mercoledì 8 aprile 2009

De Rossi e la crisi Lazio "Nel derby non mi fido"

Il centrocampista della Roma: "Non mi fido delle squadre che sembrano in difficoltà". Sulla tragedia in Abruzzo: "Avrei fermato il campionato". Su Spalletti: "Resterà. Ha un contratto, ha sposato un progetto, ha dato una parola"...Daniele De Rossi attende il derby. Sa bene che uno stop pregiudicherebbe la rincorsa a un posto Champions. Ma il centrocampista della Roma e della Nazionale non può fare a meno di pensare a quanto sta accadendo in Abruzzo dopo il devastante terremoto. "Il clima è surreale - dice - si vedono scene da film, la tragedia più vicina e clamorosa che ricordi da quando sono nato. Ci sono paesi e città distrutte e parlare di calcio rimane complicatissimo e quasi fuori luogo". Poi riflette: "Fermare il campionato? Non dipende da me, questo poteva essere un motivo valido, ma va al di là, sarebbe stato un gesto. Non deve passare il ricordo di questa tragedia in una sola settimana. Vorrei che venisse fatto qualcosa da un mondo così ricco come il nostro, possibilmente senza pubblicità in sala stampa e senza proclami. La Roma è sempre stata presente e credo che non si tirerà indietro".
SPALLETTI E COLLINA - Un discorso che sintetizza la sensibilità di Daniele che parla a 360 gradi. Di Spalletti come di Collina. De Rossi non ha dubbi sul futuro del tecnico toscano. "Ha un contratto, ha sposato un progetto, ha dato una parola, ha tante cose da fare che quest'anno non è riuscito a fare e avrà voglia di tornare su quei livelli eccellenti ai quali ci ha portato e, viceversa, noi abbiamo portato lui" afferma covinto. Per poi tornare sugli arbitri. L'ultima volta che ne aveva parlato (dopo la sconfitta della Roma con l'Inter) era andato giù duro. Ce l'aveva su con Rizzoli e aveva investito anche il designatore Pierluigi Collina, con il quale ha avuto modo di parlare durante il ritiro della Nazionale. "Ci ho voluto parlare per manifestare la verità: la stima per l'uomo e il fatto di averlo tirato in ballo in una maniera che poteva essere intesa come non volevo. L'ho tirato in ballo perché è il responsabile degli arbitri, ma non nel senso di burattinaio. È stato un mio errore di dialettica, che di solito non commetto".
NON MI MUOVO - Intanto il derby con la Lazio si avvicina: "Se non fosse per quello che è successo in Abruzzo sarei arrivato al derby tranquillo come negli ultimi anni. Il gol lo cerco meno, cerco la vittoria perché è una partita alla quale tengo molto". Poi approfondisce: "La Lazio è quasi nelle stesse condizioni in cui eravamo noi all'andata e non mi fido perché poi possono trovare energie facendo gruppo e in settimana sono stati in ritiro. Se puntiamo alla loro serie negativa sbagliamo di grosso. In un derby non ci sono favoriti. Lottiamo per il quarto posto ed è sempre una gara bella. Roma ha visto derby ben più di bassa classifica, quindi non dobbiamo ridimensionare questa partita. Il mio futuro? Ho sempre risposto alla stessa maniera che voglio restare a Roma e vincere; che rimarrò non ci sono dubbi, che vincerò qualche dubbio c'è, ma per me l'importante è vestire questa maglia".

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