domenica 5 aprile 2009

Juve, inizia la volata finale

Scossa di Ranieri: «Occhio al Chievo, pensare solo all'Inter è da provinciali..C'è il Chievo, per riprendere il campionato e il cammino della speranza tricolore, ma testa e cuore della Juve sono all'Inter e alla sfida-scudetto del 18 aprile. Lo dimostrano i tifosi bianconeri, che da tempo si stanno attrezzando per i biglietti della partitissima (snobbando quella odierna all'Olimpico), e lo fanno capire i giocatori juventini. Ogni loro riferimento è per i nerazzurri, ogni speranza sorvola il calendario di due settimane. Juve-Inter è già qui, incombe in ogni discorso e in ogni riflessione, ma Claudio Ranieri si ribella al destino e con fermezza abbassa le fiamme della cottura. «Pensiamo al Chievo e non all'Inter - si impone il tecnico bianconero per non far crescere ulteriormente la pressione - perché è da provinciali guardare solo a quella sfida. Se batto l'Inter e faccio male nelle altre otto partite, i nostri tifosi saranno contenti? È riduttivo ragionare solo su quello, va bene solo per gente che si accontenta».La battaglia ora ricomincia senza più soste a spezzare il ritmo: saranno nove giornate per una volata affascinante e tutto sommato incerta, nonostante i sette punti di differenza tra la capolista Inter e l'inseguitrice Juve. «Fanno bene a credere ancora nello scudetto - riflette José Mourinho - perché bisogna sempre farlo ed avere il pensiero di prendere più punti di noi». Il concetto di Ranieri, che stuzzica il Mourinho ospite in tv di Chiambretti, non si è modificato con la pausa. «Solo l'Inter può perdere lo scudetto - ribadisce -, ma all'inizio di stagione avremmo voluto essere a questo punto. I loro infortuni possono essere uno svantaggio per loro, però siamo a dover essere perfetti sempre». A partire dalla gara col Chievo, contro un'avversaria in forma che potrà sfruttare le classiche titubanze della Juve post-pausa. «Loro ci renderanno la vita difficile - assicura Ranieri - ma la qualità delle due squadre è diversa e spero che venga fuori: dovrà essere una Juve determinata e sveglia». Vincere sarà il primo passo fondamentale della lunga rincorsa, ma anche uno stimolo in più per non sprecare quelle 5 vittorie consecutive in campionato con 19 punti negli ultimi 7 turni. «Iniziamo bene - sprona il tecnico bianconero - e giochiamocela fino alla fine: nel calcio ci sono sempre le lunghe sequenze di vittorie e noi abbiamo 9 partite davanti. Sappiamo di avere un compito proibitivo, ma le cose più difficili sono anche quelle più belle, che ti danno qualcosa in più».La caccia all'Inter stimola comunque gli juventini e magicamente risana le antiche ferite di una squadra finora più in infermeria che a disposizione. Ranieri sta recuperando tutti i suoi pezzi pregiati e col Chievo si rivedrà anche l'infortunato cronico Camoranesi. «Piano piano tornano tutti», sorride il tecnico romano che, in attesa di Amauri, si affida ancora una volta alla coppia formata da Del Piero e Iaquinta. «È sempre meglio sfruttare il buon momento di un giocatore», spiega Ranieri a proposito di Iaquinta reduce dalla doppietta alla Roma e dal gol in Nazionale a Bari. Poi il certificato di fedeltà che stride con le parole di fuoco usate contro il «ribelle» Trezeguet quasi un mese fa. «Iaquinta ci ha fatto vedere che cosa sa fare - lo esalta - e noi tutti gli vogliamo bene. È un giocatore genuino, che non ci sta a perdere ed è stato solo condizionato dagli infortuni. Lui ha il Dna della Juventus».

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