martedì 31 marzo 2009

Lippi fa catenaccio E intanto prova il Pa.Pe.Ro

Il c.t. azzurro non si sbottona sulla formazione anti-Irlanda, ma nell'ultimo allenamento prima della partenza per Bari, prova il tridente offensivo formato da Pazzini, Pepe e Rossi...Un Lippi rilassato, dalla battuta pronta. Che non risparmia sorrisi, ma diventa ermetico quando si tratta di formazione anti-Irlanda.
GLI 11 - "Chi giocherà lo scoprirete domani sera allo stadio. Voglio vedere come recuperano i giocatori usciti non al meglio dalla sfida col Montenegro. Come ho visto Pepe-Pazzini e Rossi? Molto bene, come anche Quagliarella-Iaquinta e Foggia". Assalto respinto.
CHIUDERE I CONTI - "Mi aspetto di vincere. Ma anche se vincessimo non sarebbe però un passo definitivo. Importante, non definitivo".
L’IRLANDA - "Mi aspetto grande determinazione e aggressività da parte dell’Irlanda, che finora ha fatto un girone di qualificazione splendido. Occhio all’abilità nei colpi di testa di Doyle. La bravura di un allenatore è saper sfruttare al massimo il potenziale dei proprio giocatori. E Trapattoni questo lo sa fare. Poi non so cosa si inventerà....".
BARI - "Lo stadio me l’aspetto pieno, pimpante, italiano. Penso che sugli spalti tiferanno tutti Italia, ma sono liberi di fare quello che vogliono".
L'ALLENAMENTO - Alle 17 l'Italia partirà da Firenze per Bari, dove domani sera sfiderà l’Irlanda del Trap. E cresce la tentazione del Pa-Pe-Ro per l’attacco azzurro. Lippi ha dato il via alla sessione mattutina alle 10.30. Tutti disponibili, a parte, ovviamente, l’infortunato Di Natale, che ha lasciato il ritiro già domenica. Gli acciaccati Chiellini, Pepe e Iaquinta, che ieri si erano limitati al riscaldamento, sono rientrati pienamente in gruppo. E il c.t., alla distribuzione delle pettorine rosa, ha messo nella stessa squadra il tridente offensivo dei giovani, Pazzini-Pepe-Rossi, che guarda caso attaccava contro la presunta difesa titolare Zambrotta-Cannavaro-Chiellini (sempre in versione uomo mascherato)-Grosso. In mezzo, senza casacca, Brighi e De Rossi ai lati di Pirlo. La possibile alternativa è l’inserimento a sinistra di Dossena in un centrocampo a 4 a rombo, che consentirebbe a Rossi di giocare da seconda punta, a ridosso di Pazzini, senza sobbarcarsi pesanti rientri in fascia, nel ruolo che predilige, e nel quale si è esibito pure in allenamento. Proprio Rossi ha chiuso la partitella con un gol sottomisura, che alle 11.50 ha terminato la seduta.

Primo aprile dietro l'angolo Inviaci gli scherzi più belli


Alla vigilia del giorno in cui fioccano le notizie più inverosimili, riviviamo alcuni degli scherzi del passato. Nel 2008 ecco lo scambio Cassano-Borriello, l'esclusione del Liverpool dalla Champions League e il no all'Europeo della Francia...Scherzi del calendario. Cercando qualche persona famosa nata il primo aprile si scoprono nomi tipo Otto von Bismarck, Toshiro Mifune e Milan Kundera. Gente che di ridere e di scherzare, in apparenza, ne ha sempre mostrata poca. Un fondatore di un impero (Bismarck), un attore di film impegnati (Mifune) e uno scrittore di libri non proprio leggeri (Kundera). Poi gli altri, gli sportivi: Arrigo Sacchi, Alberto Zaccheroni, Giancarlo Antognoni, Roberto Pruzzo, Sergio Scariolo, Cristiano Doni e Clarence Seedorf. Ecco, loro qualche sprazzo di simpatia l'hanno tirato fuori. In questo giorno, d'altronde, non si può rimanere tranquilli. Da sempre.
UN ANNO FA - Il Pesce d'Aprile in inglese è chiamato "Fool's day". Il giorno degli stupidi, insomma. E degli scherzoni. Apriamo la teca e "peschiamo" i migliori dello scorso anno: "scambio Genoa-Sampdoria tra Borriello e Cassano", strillavano da sotto la Lanterna. Da una finta Uefa, un barlume di speranza per i tifosi dell'Inter, appena scottati dall'eliminazione in Champions: "Liverpool squalificato, nerazzurri ripescati". E qualcuno ci aveva pure creduto. Avrebbe dovuto concretizzare quanto annunciato per scherzo, forse, Raymond Domenech. L'1 aprile 2008 il c.t. della Francia si era lanciato in un improbabile: "La Nazionale non parteciperà agli Europei". Vista com'è andata l'avventura dei Bleus in Svizzera e in Austria...
VITTIME IGNARE - Non che i personaggi meno famosi non siano in grado di architettare scherzi divertenti. Su Internet, in tal senso, pullulano video che testimoniano le varie figuracce delle vittime. Tavolini messi sul letto di uno che dorme, per poi svegliarlo di botto in modo che ci vada a sbattere; oppure chiedere a uno di buttarsi in uno specchio d'acqua che sembra profondo e che invece si rivela una pozzanghera. L'importante è esagerare. Più lo scherzo è bene architettato e più le risate sono assicurate.
DOCUMENTARI - Persino soggetti "istituzionali" come la Bbc si sono lasciati coinvolgere. Memorabile, il documentario sui pinguini volanti. Se gli spettatori avessero visto che tra i creatori del filmato c'era un membro dei Monty Python (indimenticato gruppo comico inglese), forse si sarebbero resi conto dell'inghippo. Per non parlare di un altro documentario, sempre della Bbc, sulla raccolta degli spaghetti in Svizzera. Molti spettatori ci cascarono e chiesero come fare per acquistarli. Era il 1957, ma il tempo, in questo giorno non passerà mai. E ora, scusate, ma vi devo lasciare: pare che il Milan e l'Inter stiano preparando lo scambio Ronaldinho-Ibrahimovic.

Kakà al Milan: "Il recupero? In Brasile è bastato poco"

Il fantasista: "Sono migliorato molto più in una settimana qui che in 5 a Milanello. In futuro, in caso di infortuni prenderò decisioni diverse". E Dunga: "Pochi giorni con noi ed è disponibile. Dinho? Finché gioca 20-30 minuti faticherà a a entrare in condizione"...Dopo l’opaca (e criticata) prova offerta dalla Seleçaoin quel di Quito, la più grande speranza di Dunga era probabilmente quella di poter recuperare Kakà in vista dell’incontro casalingo di mercoledì contro il Perù. “Sono ottimista. Ho ricevuto notizie confortanti dallo staff medico e confido di poterlo utilizzare, anche se non so per quanto”, aveva detto Dunga in tarda mattinata , e verso sera il suo desiderio si è tramutato in realtà. “Dopo l’ultimo allenamento, sono sicuro di essere in condizione di giocare, anche se non per tutti i 90 minuti”, è stato l’annuncio più atteso dell’ultima conferenza stampa da parte di un Kakà che ha riservato una critica neanche troppo velata allo staff rossonero: “Sono migliorato molto più in una settimana qui in Brasile che in cinque al Milan”. E Dunga gia ha fatto eco, rincarando la dose con Ronaldinho: "Pochi giorni con noi ed è tornato disponibile. Dinho? Finché gli fanno fare 20-30 minuti faticherà a entrare in condizione".
LO SFOGO – Costretto a vedere i suoi compagni soffrire contro l’Ecuador dal ritiro di Porto Alegre, (rivelatasi una panacea per il lungo e tormentato infortunio che lo ha tenuto fuori dal campo per più di un mese), Kakà ha svolto un allenamento supplementare insieme ai compagni rimasti esclusi dalla prima delle due partite valide per le eliminatorie a Mondiali sudafricani. Grazie all’esito positivo dell’ultimo provino e all’ok dello staff medico verdeoro, Kakà non ha solo espresso l’enorme felicità per aver risolto l’infortunio al piede sinistro, ma ha anche raccontato la frustrazione del laborioso periodo di recupero. “Sto meglio e adesso non sento dolore. Sono migliorato molto di più in una settimana trascorsa qui che in cinque in Italia. In futuro agirò in maniera differente”, ha avvisato il brasiliano.
SI CAMBIA? – “Il calcio è cambiato molto negli ultimi anni. Diventa sempre più fisico, e io ho bisogno di tutelare il mio corpo”, è stata la motivazione di Kakà alla dichiarazione pronunciata poco prima, quando aveva fatto capire che, in caso di nuovi infortuni, potrebbe decidere di tornare in Brasile per curarsi, puntando di fatto il dito contro lo staff medico milanista. “E’ difficile dire se siano stati commessi errori, so solo che in caso di future lesioni prenderò delle decisioni diverse”, è stata la replica di Kakà a chi ha chiesto ulteriori spiegazioni. Quello che adesso manca è il ritmo partita: “Non so quanto riuscirò a giocare. Durante l’ultimo allenamento, in certi momenti mi è sembrato di trovarmi all’altura di Quito, ma la condizione si riacquista giocando”, ha concluso Kakà, facendo intendere che l’attesa è finalmente terminata.
LA REAZIONE - Alle parole di Kakà risponde Adriano Galliani, che però getta acqua sul fuoco: "Non è certamente un atto di accusa verso i nostri medici - dice l'a.d. rossonero stemperando la tensione -. Intanto questa settimana è la sesta dall'infortunio. Se uno ha un raffreddore o un'influenza dopo cinque settimane guarisce. Kakà lo sento regolarmente, il rapporto con lui è ottimale. Non mi risulta che abbia detto questo, o almeno non è quello che ha detto a me. Premesso poi che è ovvio ed evidente che ciascuno la propria salute la gestisce come crede, così come è previsto anche dai nostri regolamenti".

Maicon, è stiramento Addio Juve, torna a maggio

L'esterno dell'Inter si è infortunato durante la trasferta del Brasile in Ecuador. I medici: stiramento di secondo livello alla coscia destra. Nella migliore delle ipotesi rientrerà tra un mese contro la Lazio. Ora Mourinho potrebbe dirottare Santon sulla fascia destra...L’Inter trema. Maicon resterà fuori almeno un mese per il problema muscolare alla coscia destra che domenica sera lo ha costretto ad abbandonare Ecuador-Brasile dopo appena venti minuti di gioco. Gli esami svolti nella serata di ieri hanno evidenziato uno stiramento di secondo grado, roba seria quindi. Un bel guaio e ciao Juventus, sfida in programma il prossimo 19 aprile. L’esterno più forte del mondo si ferma dopo quaranta presenze (su quarantadue gare ufficiali) e cinque gol, quattro dei quali in campionato. Nella migliore delle ipotesi potrebbe tornare in campo il 3 maggio, Inter-Lazio, a cinque giornate dalla fine del campionato. Salterà, nell’ordine, Udinese, Palermo, Juventus e Napoli, oltre alla semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Sampdoria.
CONTRATTO DA RIVEDERE - Si parla di Maicon anche sul fronte contratto. A smuovere le acque ha pensato Antonio Caliendo, consulente dei procuratori del colosso brasiliano. Toni pacati, sia chiaro, ma l’ex agente di Baggio e Schillaci ha ribadito ai microfoni Sky come di fatto, alla luce delle ultime stagioni, vada ulteriormente adeguato l’ingaggio, tra l’altro già recentemente ritoccato intorno ai 4 milioni di euro a stagione fino al 2013. Maicon fu acquistato dal Monaco nell’estate del 2006: da allora due rinnovi di contratto e parecchie ricchissime offerte respinte dai vertici di Palazzo Durini. Le ultime avance, la scorsa estate, con Chelsea e Real Madrid disposte a sborsare anche 40 milioni di euro.
RECUPERI IMPORTANTI - Ad Appiano si consolano con i recuperi dei centrali difensivi. Escono dall’infermeria i vari Cordoba, Materazzi e Chivu. A parte, ora, c’è il solo Burdisso (lavoro aerobico prolungato e circuiti con e senza palla ieri mattina), nella speranza che non arrivino altre brutte notizie dal Sudamerica, più precisamente dal fronte Samuel, partito con qualche problemino al solito polpaccio. Torna disponibile anche Figo, mentre Jimenez ne avrà ancora per una settimana. In permesso Mancini e Ibrahimovic. Il fuoriclasse svedese era a Stoccolma con la famiglia, ma oggi sarà regolarmente in campo.
COSI' A UDINE - Senza Maicon, due le soluzioni possibili davanti a Julio Cesar: Santon a destra e Maxwell a sinistra, oppure capitan Zanetti sulla linea dei difensori e Vieira nuovamente titolare a centrocampo, con Cambiasso e Muntari compagni di reparto. Al centro della difesa favorita la coppia Samuel-Chivu. Attacco scontato: Stankovic a ridosso di Ibrahimovic e Balotelli. Intanto, ieri siparietto alla Pinetina fra Maxwell e un gruppetto di tifosi. "Ma è vero che vai al Milan?", la domanda. "No", la secca risposta del brasiliano.
ACQUAFRESCA RIENTRA? - "Mi risulta che l’Inter abbia intenzione di tenere Acquafresca, con altri tre attaccanti", ha spiegato ieri Paolo Fabbri a Radio Kiss Kiss. Il procuratore dell’azzurrino ha poi continuato: "I dirigenti nerazzurri mi hanno detto che vogliono una rosa formata da quattro attaccanti, due giovani e due più esperti. I due giovani dovrebbero essere Balotelli e, appunto, Acquafresca".

Rossi: "Non è colpa mia se non gioco in Italia"


  1. L'attaccante del Villarreal guarda con fiducia alla sfida di mercoledì con l'Irlanda ("Spero di esserci") e affronta il tema dei naturalizzati: "Fa piacere che tanti stranieri vogliano giocare in azzurro. Ma la giusta direzione è puntare sui giovani, come fanno in Spagna e Inghilterra"...Pazzini è l’uomo del momento. Certo, però c’è un altro (ancor più) giovane leone azzurro, Giuseppe Rossi, anche lui attaccante, a caccia di una maglia da titolare contro l’Irlanda (ascolta l'audio). Già tre presenze, ma alla ricerca del primo gol in Nazionale. Se giocherà. Giocherà?
    IN CORSA - "Spero di giocare. Vediamo domani. Non mi sento messo da parte perchè non sono sceso in campo a Podgorica, sono tranquillo, devo crescere". E risponde if (se giocherò) anche quando la domanda sulla partita di dopodomani gli viene fatta da un collega inglese.
    TATTICA - "Se il 4-4-2 è lo schema che mi può esaltare di più? Può essere. Con il Villarreal gioco seconda punta, anche se a volte il nostro modulo diventa 4-2-4. Ma devo adeguarmi a quello che decide il c. t.".
    NATURALIZZATI - "Ci sono tanti stranieri che si dichiarano disponibili per l’Italia? Tutti vorrebbero giocare per i campioni del mondo. Fa piacere. Amauri, Taddei, Felipe sono grandi campioni. Perchè non gioco in Italia? Non è stata colpa mia. I club prendono le loro decisioni, io le mie. L’importante è esibirsi di fronte a grandi platee. E giocare, avere spazio per farsi vedere".
    GIOVANI - "Il calcio italiano sta cambiando, dando più spazio ai giovani. E’ la giusta decisione, perchè i talenti ci sono. In Inghilterra e Spagna è tutto diverso, si ha più pazienza, nel Barcellona ci sono 3-4 giocatori di 20 anni che giocano titolari. Ma in futuro sarà così anche in Italia. I nomi? Alcuni ex compagni dell’Under 21, come Giovinco e Acquafresca".
    L’IRLANDA - "Sarà una partita intensa, l’Irlanda ha Trapattoni. un grande allenatore". E l’Italia giovani attaccanti dal grande futuro.

Grandi manovre anti-Irlanda Pazzini, tre gol in partitella

Allenamento azzurro in vista della sfida di mercoledì contro la squadra del Trap. Lavoro a parte per Chiellini, Iaquinta e Pepe. L'attaccante della Samp ancora a segno. Brighi schierato con De Rossi e Pirlo...Prove d’Irlanda. A Coverciano continuano le grandi manovre di Lippi in vista della sfida di mercoledì al Trap, a Bari. Dopo l’assaggio di ieri, con i titolari di Podgorica che si erano limitati allo stretching, stamattina, dalle 11, gli azzurri sono tornati in campo. Stavolta a pieno organico. Anche se dopo il riscaldamento gli acciaccati Chiellini (senza maschera), Iaquinta (entrambi reduci da infortuni patiti contro il Montenegro) e Pepe (affaticamento muscolare) hanno lasciato il prato di Coverciano, stamattina risparmiato dalla pioggia caduta abbondantemente ieri pomeriggio.
PETTORINE - Distribuite da Peruzzi, dopo un po’ di lavoro con la palla. Poche indicazioni. Perchè gli acciaccati non preoccupano, e vanno considerati in lizza per un posto da titolare. In rosa Lippi ha schierato Zambrotta, Cannavaro, Bocchetti, Montolivo, Palombo, Dossena, Foggia, Quagliarella. Senza pettorina, dunque, Motta, Gamberini, Grosso, De Rossi, Pirlo, Brighi, Rossi e Pazzini. Interessante l’impiego di Brighi al fianco dei centrocampisti presunti titolari, potrebbe essere un’indicazione di turnover rispetto al Montenegro, quando giocò Palombo. Nella partitella tre gol di Pazzini. Alle 12 il rompete le righe, con Lippi che si è intrattenuto sul campo per qualche minuto a parlare con Pirlo e De Rossi.

Le volontà di Ancelotti "Scelgo io? Dico Milan"

In un'intervista alla "Gazzetta dello Sport" oggi in edicola il tecnico rossonero parla del futuro: "Non ho ancora trovato un buon motivo per andare via, ma anche la società deve essere d'accordo"..."Resto, ma anche il Milan dev'essere d'accordo". Intervistato dalla "Gazzetta dello Sport" oggi in edicola, Carlo Ancelotti parla del suo futuro in rossonero. Dipendesse da lui resterebbe, ma Berlusconi starebbe pensando al successore: Leonardo, che infatti ha dichiarato: "Tutto è possibile". Nell'intervista che trovate in edicola oggi Ancelotti parla anche del distacco dall'Inter ("dipende dai troppi infortuni"), del mercato ("Thiago Silva vi stupirà") e di tanti altri argomenti.

Beckham sempre Paperone Cannavaro più ricco d'Italia


  1. Il settimanale France Football offre l'annuale classifica dei guadagni: l'inglese del Milan ha incassato 32,4 milioni e precede Messi, Ronaldinho e Cristiano Ronaldo. Scolari guadagna più di Mourinho...Non c’è crisi che tenga. E poco importa se ha deciso di pagare da solo la penale al Los Angeles Galaxy pur di restare al Milan e vicino alla sua nazionale. Il più ricco è ancora lui: David Beckham. Almeno secondo l’annuale classifica stilata dal magazine France Football.
    TOP TEN – Lo Spice boy ha guadagnato nell’ultimo anno 32,4 milioni di euro. Stacca di quasi quattro milioni Lionel Messi che anche senza Pallone d’oro fa molto meglio di Cristiano Ronaldo, solo quarto con 18,3 milioni. La top ten include anche altri “italiani”. Terzo il compagno di squadra dell’inglese,Ronaldinho, a quota 19,6 milioni. Ancora un milanista al sesto posto: Kakà con 15,1 milioni. Tallonato dal “cugino” Ibrahimovic, fermo a 14.
    AZZURRO – Cannavaro aggancia l’undicesimo posto con 11 milioni di euro. Fa meglio di Buffon, 16° con 10,5 milioni, e Del Piero (10,4 e 17°). Totti chiude la classifica che conta con 9,9 milioni di euro, al ventesimo posto. Scolari, con la comparsata a Chelsea, si è comunque messo in tasca 12,5 milioni di euro conquistando il gradino più alto del podio allenatori, davanti a Mourinho (11) e Hiddink (9). Quarto Capello con 8,5 milioni. Al nono posto anche il disoccupato Mancini: sei milioni. In Francia, Benzema, nonostante le critiche, guadagna più di tutti: 4,8 milioni di euro. Quinto Fabio Grosso, con 3,9 milioni. Ventesimo Gourcuff con 1,8 milioni di euro.
    Beckham 32,4 milioni di euroMessi 28,6Ronaldinho 19,6Cristiano Ronaldo 18,3Henry 17Kakà 15,1Ibrahimovic 14Rooney 13,5Lampard 13Terry 11,7Cannavaro 11,5Robinho 11,4Ballack 11,3Gerrard 11,3Drogba 10,7Buffon 10,5Del Piero 10,4Casillas 10,2Fabregas 10Totti 9,9.

Benzema ha perso il trono Il nuovo re è Ribery


  1. La stampa francese non concede sconti all'attaccante del Lione, in crisi in Ligue 1 e anche in nazionale. L'Equipe rilancia l'investitura di Zidane: "Franck ha sempre qualcosa in più"... Viva Ribery, abbasso Benzema. Il bomber in crisi del Lione non va più di moda in Francia. Bocciato contro la Lituania, sabato, l’attaccante è preso di mira dalla stampa di casa che fino a qualche settimana fa lo considerava il re. Ma morto un re, eccone pronto un altro. Ribery, il salvatore, autore del gol vittoria che ha rilanciato i Bleus nel girone di qualificazione dei mondiali africani.
    SUFFICIENZA – Per "Libération", Benzema non fa più tendenza. "Visto dagli spalti – scrive il quotidiano – Benzema da l’impressione di non impegnarsi e di non sforzarsi". Insomma troppa sufficienza in campo. La punta che fino a ieri era considerata il futuro del calcio francese è già un ex, per Libé: "L’ex futuro del calcio francese è in panne, spesso sul terreno di gioco e anche in nazionale", dove Domenech sabato gli ha preferito addirittura Luyindula, panchinaro al Psg, che non giocava in Bleu da più di quattro anni e che non è certo una prima scelta in Ligue 1.
    ENIGMA – Non è finita. Benzema, secondo Le Figaro, è un enigma. "La star del Lione – scrive l’altro quotidiano – attraversa un periodo difficile. Non segna dal 21 febbraio e di gol in campionato ne ha fatti solo 12 in 29 giornate. Poi, ha deluso in Champions League negli ottavi contro il Barcellona e in nazionale non ha ancora convinto: 21 presenze e appena cinque reti. Poco, troppo poco".
    MERCATO – Benzema avrebbe la testa altrove. Voci di mercato lo danno in partenza già a giugno. Destinazione: Real Madrid. Ma c’è chi parla anche di interessamenti da parte di Milan, Manchester United e Barcellona. Il diretto interessato smentisce e giura di voler restare a Lione almeno fino al 2010. In fondo, a 21 anni, ha tutto il tempo dalla sua parte. Benzema punta a far bene ai mondiali del 2010. Ma sabato, la Francia ha fatto un passo verso il Sud Africa non grazie a lui.
    MEXES – Il vero leader, il nuovo re, è un altro: Franck Ribery. Il fantasista del Bayern Monaco con il gol partita contro la Lituania ha conquistato definitivamente i cuori dei francesi e della stampa. Per l’Equipe, la nazionale francese è sotto "effetto Ribery". Per "Aujourd’hui sport", il boss è lui. Per Zidane, "Ribery offre sempre qualcosa in più". Di certo, più di Benzema. E anche di Mexes. Il romanista, pure lui panchinaro in nazionale, è considerato un mistero dall’ex campione del Mondo e d’Europa Lizarazu: "Ha perso molti treni. Nel ’96 il c.t. ci offrì una partita per guadagnarci il posto di titolare e sfruttammo l’occasione. Questo significa giocare ai massimi livelli".

lunedì 30 marzo 2009

Giovinco: "Io, in alto con la Juve"




  1. "Pochi ci credevano. Ora vincerò qui, ma non farò 15 anni di panchina. Se non avessi fatto il calciatore forse avrei fatto il lavoro di papà, il metalmeccanico"...Le Metamorfosi di Sebastian Giovinco. Raccontano della formica che si è fatta riccio. Giovinco racconta il suo pianeta tracciando confini netti. Affronta ogni domanda come farebbe in campo: concentrato sul pallone, attento agli sgambetti del difensore. L'eleganza del riccio è fatta di un paio di jeans e una felpa che starebbero grandi anche a LeBron James, il gigante del basket Nba, il primo armadio fatto con i muscoli di un uomo. Il riccio, finito l'allenamento, si presenta così. Con gli entusiasmi e le paure della sua età.
    Le interessa solo giocare. Non cederebbe al fascino dei soldi? "Per il momento non è questo quello che mi interessa".
    Ha ragione. Vuole vincere il Pallone d'oro? "Non ho detto questo, vediamo, sognare si può?".
    Si può. "E voglio vincere qualcosa di grande con la Juventus".
    Del Piero il Pallone d'oro non l'ha ancora vinto. "Non lo ha vinto, però è lo stesso un campione. Ed è anche un campione del Mondo".

Grandi manovre anti-Irlanda Pazzini, tre gol in partitella

Allenamento azzurro in vista della sfida di mercoledì contro la squadra del Trap. Lavoro a parte per Chiellini, Iaquinta e Pepe. L'attaccante della Samp ancora a segno. Brighi schierato con De Rossi e Pirlo...Prove d’Irlanda. A Coverciano continuano le grandi manovre di Lippi in vista della sfida di mercoledì al Trap, a Bari. Dopo l’assaggio di ieri, con i titolari di Podgorica che si erano limitati allo stretching, stamattina, dalle 11, gli azzurri sono tornati in campo. Stavolta a pieno organico. Anche se dopo il riscaldamento gli acciaccati Chiellini (senza maschera), Iaquinta (entrambi reduci da infortuni patiti contro il Montenegro) e Pepe (affaticamento muscolare) hanno lasciato il prato di Coverciano, stamattina risparmiato dalla pioggia caduta abbondantemente ieri pomeriggio.
PETTORINE - Distribuite da Peruzzi, dopo un po’ di lavoro con la palla. Poche indicazioni. Perchè gli acciaccati non preoccupano, e vanno considerati in lizza per un posto da titolare. In rosa Lippi ha schierato Zambrotta, Cannavaro, Bocchetti, Montolivo, Palombo, Dossena, Foggia, Quagliarella. Senza pettorina, dunque, Motta, Gamberini, Grosso, De Rossi, Pirlo, Brighi, Rossi e Pazzini. Interessante l’impiego di Brighi al fianco dei centrocampisti presunti titolari, potrebbe essere un’indicazione di turnover rispetto al Montenegro, quando giocò Palombo. Nella partitella tre gol di Pazzini. Alle 12 il rompete le righe, con Lippi che si è intrattenuto sul campo per qualche minuto a parlare con Pirlo e De Rossi.

Il Bari batte il Pisa e fugge Pareggiano le inseguitrici






  1. La squadra di Conte, subito in vantaggio con Guberti, regge l'urto dei toscani grazie a un grande Gillet e sfiora anche il raddoppio: ora è a +9 dalla terza. Parma bloccato sull'1-1 dal Piacenza. Finisce 2-2 fra Brescia e Livorno, con una doppietta a testa di Caracciolo e Tavano, mentre l'AlbinoLeffe batte 2-0 il Treviso...Un piede in serie A, forse anche uno e mezzo. Il Bari soffre a Pisa ma porta a casa tre punti che fanno salire a +9 il vantaggio sulla terza (il Livorno). Mattia Graffiedi gela il Tardini e il Parma fallisce il sorpasso al Bari impegnato questa sera a Pisa nel posticipo serale. Con il Piacenza finisce infatti 1-1. Pari anche tra Brescia e Livorno, mentre vince l'AlbinoLeffe. Ecco il quadro completo della giornata in attesa di Pisa-Bari. Rimini-Ascoli si gioca domani sera (ore 20.45), mentre Sassuolo-Avellino si disputerà il 14 aprile alle 16.
    PISA-BARI 0-1 - Il Bari parte subito forte, sorprendendo i padroni di casa che restano in bambola per 10 minuti, durante i quali Guberti prima sfiora il gol dalla distanza, poi segna da pochi passi grazie a un grande assist di Rivas, liberatosi per il traversone grazie a una travolgente azione personale. Il Pisa accusa il colpo ma poi via via si riprende, arrivando a prendere il sopravvento del gioco e a sfiorare ripetutamente il gol, spesso negato da grandi prodezze di Gillet. Il Bari tuttavia non sta a guardare e colpisce a tratti in contropiede, fino alla splendida punizione di Barreto che dal vertice sinistro dell'area va a colpire il secondo palo poco sotto l'incrocio dopo aver aggirato la barriera. E allla fine porta a casa tre punti preziosissimi.
    ALBINOLEFFE-TREVISO 2-0 - La vittoria dei bergamaschi matura nel finale di gara. Al 35' gran colpo di testa sotto l'incrocio di Simon Laner autentico protagonista della giornata. Suo, infatti, anche l'assist al 92' per Rupolo che fissa il risultato con un gran piatto destro. I playoff non sono un miraggio.
    ANCONA-EMPOLI 1-2 - I toscani tornano a vincere in trasferta. Pozzi infila dopo sedici minuti e all'89' arriva il raddoppio di Corvia. Tardiva la reazione dei marchigiani con il gol di Eusepi al 92'.
    BRESCIA-LIVORNO 2-2 - Di doppietta in doppietta. Caracciolo segna dopo soli 25 secondi; un diagonale tagliente in scivolata, leggermente deviato dall'esordiente El Kaddouri. Ma dura poco la felicità dell'Airone, perché Tavano di destro infila sotto la traversa dalla lunga distanza. Il bomber della B raddoppia di testa al 5' della ripresa. Ma Caracciolo non ci sta e al 30' replica al capocannoniere su rigore.
    CITTADELLA-MODENA 4-0 - Cittadella cinico e spettacolare. Bello il gol di Oliveira che di sinistro trova il diagonale perfetto. Al 29' arriva il 2-0 di Meggiorini, che trova il 3-0 al 10' del secondo tempo, grazie alla bambola della difesa del Modena che fa il tonfo a 2' dalla fine subendo il poker di Bonvissuto: per i canarini la rectrocessione è sempre più un incubo.
    FROSINONE-TRIESTINA 2-2 - Granoche apre le danze al 31', al 15' della ripresa risponde Tavares. Ma al 21' Gorgone, appena entrato trova il 2-1 dal limite, ma che papera Frattali che non trattiene e si lascia sfuggire la palla in rete. A salvare la patria ci pensa Antoinazzo all'89'.
    GROSSETO-MANTOVA 1-1 - Alla fine del primo tempo Sansovini porta in vantaggio i otscani. Al 14' della ripresa, una splendida verticalizzazione di Caridi regala a Sedivec la palla perfetta per battere Polito.
    PARMA-PIACENZA 1-1 - E alla fine Budel la mette dentro; grande gol dal limite a sottolineare il dominio del Parma. Ma al 16' del secondo tempo Graffiedi gela il Tardini che batte di testa Pavarini, sfruttando l'assist-trivela di Moscardini dalla destra. Il pari dei paicentini passa fra le mani dello strepitoso Cassano che salva sulla linea al 49' sul colpo di testa di Lucarelli.
    VICENZA-SALERNITANA 2-0 - Sgrigna al 7' della ripresa irrompe in area e di sinistro incrocia imparabilmente. Cardinale viene espulso al 18' per avere parato la palla che sarebbe finita in rete. Espulsione ineccepibile e rigore assegnato da Ciampi; Sgrigna si fa parare il penalty da Berni. Ci pensa Forestieri al 21' a chiudere il discorso.

Un "Calcio alla Sla" Tutti a Brescia il 3 aprile

Appuntamento venerdì allo Stadio Rigamonti, ore 20.30, dove le vecchie glorie del Milan affronteranno quelle del Brescia. Da una parte Albertini, Baresi, Boban, dall'altra Baggio e Guardiola. L'incasso sarà devoluto alla Fondazione Stefano Borgonovo...C'erano 25 mila spettatori venerdì sera a Marassi per il derby genovese contro la Sla. Una serata da brividi in cui sono stati raccolti 200 mila euro a favore della Fondazione Stefano Borgonovo. Un successo che Brescia vorrà replicare venerdì 3 aprile allo stadio Rigamonti (ore 20.30): una gara amichevole tra grandi campioni del passato di Brescia e Milan a favore della Fondazione.
ANCHE BAGGIO - Comun denominatore il titolo della manifestazione: "Un calcio alla Sla". Da una parte le vecchie glorie del Milan, dall'altra quelle del Brescia. Tra i rossoneri hanno dato la loro adesione Albertini, Baresi, Boban, Braglia, Costacurta, Di Canio, Eranio, Evani, Fiori, Filippo Galli, Gambaro, Ganz, Giunti, Leonardo, Lorenzini, Massaro, Nava, Raducioiu, Stroppa, Tassotti, Vierchowod, con Ancelotti e Sacchi allenatori. Per il Brescia hanno detto si Baggio e Guardiola, il tecnico del Barcellona. Questo l'elencoo completo: Aliboni, Altobelli, Appiah, Ascagni, Baggio, Ballotta, Barollo, Baronchelli, Beccalossi, Bisoli, D. Bonetti, I. Bonetti, Bonometti, Cagni, Chiodini, Cusin, De Paola, Di Biagio, Esposito, Gallo, Garparoli, Gentilini, Giunta, Gobbo, Gritti, Guardiola, Hagi, Lerda, Mariani Mossini, Mutti, Nappi, Neri, Petruzzi, Piovani, Possanzini, Quaggiotto, Rossi, Salvi, Saurini, Savino, Strada, Tare, Torresani, Turchetta, Turkylmaz, Vettore, Zanoncelli, Zigoni, Ziliani, Zoratto; sulla panchina Mazzone e Vicini.
SOSTEGNO - L'intero ricavato dell'iniziativa andrà tutto a sostegno della Fondazione cha ha lo scopo di sostenere la ricerca sulla Sla e l'assistenza alle famiglie dei pazienti affetti da questa malattia, e dell’Aisla, un'associazione indipendente, fondata nel 1983 da un piccolo gruppo di persone che, frustrate dalla loro esperienza di isolamento e di abbandono ma piene di speranza e visione futura per migliorare la situazione di pazienti e familiari, si costituiscono in associazione per poter contrastare l'incubo della sclerosi laterale amiotrofica.

Muro Julio Cesar non basta Brasile frenato in Ecuador

A Quito finisce 1-1 nel match di qualificazione al Mondiale. Partita bruttina dei verdeoro, salvati più volte dal portiere interista. Ronaldinho male, al suo posto entra Baptista che segna subito il provvisorio vantaggio. Poi all'89' il pari di Noboa. Infortunio a Maicon: probabile uno stiramento alla coscia destra.....Ventiquattr’ore dopo la celestiale partita di Leo Messi con l’Argentina, una prestazione individuale addirittura superiore consente al Brasile di sfiorare un furto da storia del calcio. Senza la serata da cineteca di Julio Cesar, autore di parate quasi soprannaturali, l’Ecuador avrebbe meritatamente vinto rilanciandosi nella corsa al Mondiale; i miracoli del portiere dell’Inter, invece, hanno permesso al Brasile di sopravvivere sino al gol del vantaggio di Julio Baptista a tre quarti di gara. Solitamente in queste circostanze bisognerebbe lodare la solidità di una squadra che pur nascendo nobile ha l’umiltà di soffrire in attesa del momento giusto per colpire. Bisognerebbe, ma non ce la facciamo: quando il portiere confeziona almeno sette parate sensazionali, le lodi vanno a lui, non a compagni che consentono una trentina di conclusioni. Oltre alla conferma di avere il portiere migliore del mondo, l’Inter riceve da Quito anche una notizia cattiva: Maicon s’è stirato da solo al 20’, crossando un pallone, e almeno per la gara con l’Udinese al momento pare irrecuperabile. Secondo il medico della nazionale verdeoro, è probabile che si tratti di stiramento di 2° grado alla coscia destra, ma una diagnosi più precisa potrà essere fatta dopo gli accertamenti in programma a Porto Alegre.
QUINDICI TIRI - Per Dunga il primo tempo è un autentico incubo, con gli ecuadoriani che sbucano da tutte le parti mentre il Brasile è tenuto in piedi (diciamo contato in piedi, perché il k.o. tecnico è evidente) al novanta per cento da Julio Cesar. Al di là del fatto che i ragazzi di Quito, più abituati all’altura, giocano visibilmente la partita della vita, la Seleçao soffre le pene dell’inferno perché davanti il terzetto Ronaldinho-Robinho-Luis Fabiano non tiene un pallone, né tantomeno aiuta in copertura: privato di ogni aiuto e persino di un po’ di respiro, il trio di mediani va subito in apnea, soprattutto con Elano che viene letteralmente travolto dagli arrembaggi del terzino Ayovi. La reazione a catena arriva così al quartetto di difensori, sovrastati sia negli uno contro uno sia come reparto. Nel primo tempo l’Ecuador conclude 15 volte, e di queste almeno cinque sono classificabili come serene palle-gol. Dall’altra parte si conta soltanto un gioco a due in contropiede fra Ronaldinho e Robinho che di tacco innesca il poderoso sinistro dal limite di Marcelo (sempre più simile a Roberto Carlos): l’arbitro non se ne accorge, ma la deviazione del portiere Cevallos è bella quanto decisiva.
UN PO' DI FORTUNA - Esattamente come il suo predecessore al Real e in nazionale, Marcelo sfodera un bel talento nelle fasi offensive ma lascia a desiderare come difensore. Guerron, che è uno bravo come dimostra l’ingaggio da parte del Getafe, lo fa ammattire con una serie di giochini regolarmente seguiti dal cross. Perso Maicon a metà tempo (lo rileva Dani Alves), il Brasile patisce su entrambe le fasce. Il recital di Julio Cesar inizia al 9’ con una deviazione su tiro di Castillo, e al 15’ tocca forse il picco della serata con una doppia respinta prima sulla punizione di Mendez che buca la barriera e poi sul tap-in da due passi del liberissimo Guerron. Julio è anche fortunato, perché al minuto 22 un bolide da 20 metri di Valencia centra l’incrocio dei pali; poco dopo Caicedo riesce a liberarsi di Luisao con un sapiente movimento, ma il diagonale a botta sicura sfila a un millimetro dal palo.
IL LAMPO DELLA BESTIA - Ci si aspetterebbe un altro Brasile nella ripresa, magari una squadra che ha rotto il fiato e comincia a correre. Nulla di nuovo, invece: Dunga all’inizio non tenta nulla per rovesciare il tavolo, e poi si limita a scambiare un mediano per un mediano (Josué per Elano), e nell’ultimo tratto Julio Baptista per il fantasma di Ronaldinho. E’ la mossa fortunata, perché al 27’, pochi secondi dopo essere entrato, il romanista riceve da Robinho e da destra, poco dentro l’area, timbra il palo: la palla rimbalza sul corpo del portiere Cevallos e cambia nuovamente direzione, finendo in rete. Poco prima, al 15’ e al 18’, Julio se n’era inventate altre due deviando un tiro di Espinoza con un gran volo e ribattendo la conclusione di Guerron che gli si era presentato davanti da solo. Dopo il colpo dell’altro Julio, il Brasile sembra in grado di controllare ciò che resta della gara, come dimostra una traversa colpita da Luis Fabiano. Ma negli ultimi cinque minuti l’Ecuador ha un sussulto di ribellione, e al 44’ il nuovo entrato Noboa riesce finalmente a spingere la palla in rete, dopo che Julio Cesar aveva ribattuto un’altra occasionissima a Caicedo. Un uomo contro una squadra, ed è finita pari.

Milito e Lavezzi ko


Anche Genoa e Napoli pagano dazio agli impegni della nazionale, il bomber rossoblu rimedia una lesione al bicipite femorale, la stella partenopea una contrattura.
www.sportal.it
Non arrivano buone notizie dall'Argentina per Genoa e Napoli. Diego Milito, bomber del Grifone, richiamato in nazionale dal ct Diego Armando Maradona, si è infortunato dopo la partita contro il Venezuela e sarà indisponibile contro la Bolivia. Il "Principe" ha riportato una lesione al bicipite femorale della coscia destra, secondo le comunicazioni fornite al club rossoblu dallo staff medico della Federazione di Buenos Aires.Problemi anche per il "Pocho", l'attaccante azzurro si è infatti procurato una contrattura e salterà a sua volta il secondo match delle qualificazioni mondiali della rappresentativa albiceleste.

domenica 29 marzo 2009

Azzurri rientrati in Italia Di Natale subito in clinica

La Nazionale è sbarcata alle 14.35 a Pisa e sta proseguendo per Coverciano, dove alle 17 sosterrà un allenamento. L'attaccante dell'Udinese e Chiellini devono essere sottoposti ad accertamenti: per il primo si teme un interessamento ai legamenti del ginocchio sinistro, per il difensore della Juve una nuova frattura al naso....Dopo la vittoria sul Montenegro l'Italia ha fatto ritorno in Italia, sbarcando a Pisa alle 14.35. Qualche turbolenza in volo, ma nulla di più. Gli azzurri di Lippi intorno alle 17 effettueranno una seduta di allenamento al centro tecnico di Coverciano, in vista dell'impegno di mercoledì sera contro l'Irlanda di Trapattoni. Ma prima il c.t. Marcello Lippi farà il punto della situazione in conferenza stampa.
ACCERTAMENTI - Nella stessa sede è atteso anche un aggiornamento sugli infortunati da parte del dottor Castellacci. Subito dopo lo sbarco a Pisa, infatti, Chiellini e Di Natale sono stati accompagnati in ospedale con una macchina federale per ulteriori accertamenti. Durante il match di ieri sera Chiellini ha subito un colpo al naso già fratturato in precedenza e da poco operato e sarà sottoposto ad una radiografia. Per l'attaccante invece una Tac dovrà stabilire la gravità della distorsione al ginocchio sinistro: probabile lesione dei legamenti e operazione. Lippi aveva già comunque preannunciato che non chiamerà nessun altro attaccante, avendo già a disposizione varie alternative nel reparto.

Mourinho: "Bravo Capello La tua Inghilterra fa paura"

Il tecnico dell'Inter: "Ha grandissimi giocatori. E con un allenatore speciale come Fabio è tra le favorite per la vittoria finale del Mondiale". Poi rivela: "Un errore andarmene via dal Chelsea a settembre, dovevo farlo a luglio. Anche perché avevo un’offerta di una squadra veramente grande"....José Mourinho è diventato il primo fan dell’Inghilterra. Merito del suo “special manager” Fabio Capello e dei suoi “special players”, ovvero Lampard, Gerrard, JT, Rio Ferdinand e Beckham. E proprio per i motivi di cui sopra, quella inglese sarà la Nazionale più da temere ai prossimi mondiali. “Sulla carta, l’Inghilterra è fra le prime cinque favorite – ha raccontato l’allenatore portoghese dell’Inter al “Sunday Mirror” – e se si guarda la squadra dal punto di vista dell’allenatore, avete di che essere soddisfatti, perché Rio Ferdinand e John Terry sono una delle migliori coppie centrali del mondo, come pure Steven Gerrard e Frank Lampard lo sono del centrocampo e poi ci sono Wayne Rooney e Joe Cole che ti possono far vincere qualsiasi partita. Il problema dell’Inghilterra non è mai stata la qualità dei suoi giocatori, bensì il fatto di farli giocare tutti insieme, ma quando hai in panchina un tecnico speciale come Capello, ecco che la tua diventa una squadra che fa paura”.
GERRARD E LAMPARD NEMICI-AMICI - A proposito di Gerrard e Lampard, però, molti critici, pur convenendo che si tratta di una delle migliori coppie di centrocampisti in circolazione, arricciano il naso di fronte all’eventualità di farli giocare insieme, sostenendo che i due si elidano a vicenda. Ma Mourinho certe cose non le vuole nemmeno sentire. “Gerrard e Lampard insieme sarebbero un problema? Ma per favore! Stiamo parlando di due dei primi cinque centrocampisti al mondo e non c’è allenatore, di club o di nazionale, che non sognerebbe di averli. Del resto, non è un mistero per nessuno che avevo cercato di prendere Steven quand’ero al Chelsea per farlo giocare insieme con Frank perché sapevo che sarebbero diventati una coppia immarcabile. Fabio Capello è un top manager e questa cosa la sa anche lui”.
CONSIGLI (UTILI?) - Però Mou la possibilità di dare un consiglio al collega speciale non se la nega di certo. “Forse se l’Inghilterra giocasse con un centrocampista più difensivo come Barry o Carrick in mezzo e con un solo attaccante, Gerrard e Lampard avrebbero più libertà di movimento in attacco, ma queste sono cose dell’allenatore. Di sicuro, se la squadra vincerà i mondiali del 2010, Frank e Steve avranno un ruolo importante”. E oltre alla coppia d’oro del centrocampo inglese, il portoghese riserva parole dolcissime anche a David Beckham. “Sappiamo quanto sia speciale e ha dimostrato a tutti quanti che si sbagliavano sul fatto di andare al Milan. Non so se sarà in grado di giocare per 90 minuti l’estate prossima, solo lui lo può sapere, ma indubbiamente la sua esperienza e la sua presenza saranno fondamentali per gli altri compagni. Sarebbe davvero grandioso vedere un giocatore come lui, che ha dato così tanto a questo sport, vincere la Coppa del Mondo”.
ERRORE - Ma non c’è solo la Nazionale inglese negli attuali pensieri di Mourinho che, a precisa domanda su quale sia stato il suo errore più grande come tecnico, non ha esitato a indicare la sua data d’uscita da Stamford Bridge. “Me ne sarei dovuto andare a luglio – ha spiegato il portoghese in un’intervista al magazine dell’Uefa, ripresa dal “News of the World” – e non già in settembre, lavorando fra l’altro tre mesi in condizioni difficili. Oltre tutto, avevo un’offerta di una squadra veramente grande (e tutti gli indizi farebbero pensare al Real Madrid, che proprio in quell’estate aveva dato il benservito a Capello, ndr) che mi voleva a tutti i costi. Sì, direi che ho davvero compromesso me stesso per rimanere al Chelsea”.

L'eroe di Berlino e il "deb" È l'Italia di Pirlo&Pazzini

La vittoria in casa del Montenegro che ci spiana la strada verso il Mondiale sudafricano nel segno dei due giocatori. E adesso Lippi farà fatica a tenere fuori il blucerchiato: "Appena la palla gli tocca addosso va dentro..."Il Montenegro l’hanno steso i loro gol. Ma Pirlo e Pazzini rappresentano molto di più: la fusione tra il gruppo degli "eroi di Berlino", i campioni del mondo, e i giovani leoni, essenziali inserimenti in chiave presente e soprattutto futura della Nazionale di Marcello Lippi.
IL PROFESSORE - Andrea Pirlo è classe 1979. E a Podgorica, ieri sera, ha messo via la 54a presenza in azzurro. Un veterano. Eppure si è parzialmente dovuto reinventare. Avanzando di qualche passo, lui che è regista acclamato, nonchè invidiato da molte altre nazionali. Colpa dell’emergere di De Rossi, baluardo irrinunciabile davanti alla difesa, e delle caratteristiche di Palombo, altro centrocampista centrale del terzetto messo in campo al City Stadium dal c.t. viareggino. Che gli ha così chiesto di fare qualche passo avanti. Non di giocare trequartista, ma davanti a De Rossi e Palombo, legando mediana e attacco. Lui lo ha fatto piuttosto bene nel primo tempo, impreziosito da un rigore procurato prima e realizzato poi. Con un colpo di classe, per non perdere l’abitudine, un cucchiaio alla Totti. Poi nella ripresa a tratti ha incantato, come quando ha lanciato in profondità Pepe, in occasione del 2-0 di Pazzini. Il commento post gara delle prodezze serali è stato di profilo molto più basso di quello tenuto in campo. "Siamo un gruppo nuovo - ha detto Pirlo -. Si stanno inserendo anche i giovani, siamo sulla buona strada. Il cucchiaio? Ho visto il portiere che si muoveva prima. Siamo soddisfatti". Più esplicito Lippi: "L’ho tolto nel finale solo perchè era diffidato. Nel secondo tempo ha trovato la posizione ideale e ha giocato molto bene, da par suo, come ci ha abituato da anni". L’emblema della continuità.
IL DEBUTTANTE - Per capire la partita di Pazzini, classe 1984, bisogna invece partire dalla fine. Dalle frasi pronunciate a fine gara dall’attaccante, felice e esterrefatto da tanta grazia: "Serata magnifica, di più non posso chiedere. Faccio ancora fatica a capire quello che è successo. Il gol? Ho visto Simone (Pepe) sulla fascia, ho fatto uno scatto per arrivarci, la palla è arrivata lì, sono stato bravo e fortunato a metterla dentro. Poi per un paio di secondi non ho capito più nulla". Una gioia incontenibile. Pura e totale. Quella di un debuttante, che 20’ dopo il suo ingresso in campo, ha trovato il gol che ha chiuso la gara e regalato all’Italia tre punti che significano primato solitario nel gruppo 8 di qualificazione mondiale. Il Pazzo ha convinto al di là del gol: movimenti da centravanti vero, sponde, spesso si è fatto trovare al posto giusto al momento giusto (aveva sfiorato la rete già prima del 2-0), insomma un esordio con i fiocchi. E la prospettiva di un posto da titolare che potrebbe arrivare, presto, molto presto, magari già mercoledì a Bari contro l’Irlanda. Lippi non si è nascosto dietro un dito, e ha detto: "In questo momento appena la palla gli tocca addosso va dentro". E allora diventa difficile rinunciare ad uno così. Sia nell’immediato che in prospettiva.

Argentina, gol e spettacolo Messi mattatore dello show

Travolto 4-0 il modesto Venezuela, con ovazione del Monumental di Buenos Aires, ma il c.t. Maradona (che ha consegnato la maglia n° 10 al fuoriclasse del Barça) ha in mano una squadra che può vincere il Mondiale: solida dietro e con un attacco strepitoso...Il vento della storia soffia impetuoso nelle vele dell’Argentina di Diego Maradona, che dopo i primi due positivi test in Europa riconquista fin dal debutto lo stadio Monumental: finisce 4-0, con la gente che canta il nome del commissario tecnico, si abbraccia e piange commossa sulle note di un tango che l’altoparlante spara a tutto volume. La modestia del Venezuela ha certamente una parte nell’allegra goleada che porta per almeno ventiquattr’ore la Seleccion al secondo posto del girone sudamericano di qualificazione mondiale (stasera il Brasile risponde a Quito, Ecuador); e però la nuova strepitosa partita di Leo Messi, insignito - ogni altra parola sarebbe limitativa - della maglia numero 10 dal suo legittimo proprietario, unita al comportamento generalmente all’altezza di una squadra ricca di doti, lascia pensare che la missione maradoniana abbia buone possibilità di compiersi.
Questa è un’Argentina che può vincere il Mondiale. Lo può fare perché ha la struttura della formazione da grande torneo: non impone un suo calcio perché senza Riquelme le manca l’uomo che possa svilupparlo, ma adesso la solidità del centrocampo protegge la difesa - ancora imbattuta da quando guida Diego - e allo stesso tempo innesca attaccanti che nei loro club giocano ad asfissiare gli avversari occupandone la metacampo, ma qui dimostrano di essere nati per il contropiede. Blindatura arretrata e rapidità nel rovesciare il fronte sono le qualità che ci hanno fatto vincere nel 2006; Maradona deve ancora trovare qualcosina dietro, perché Carrizo come sappiamo non è Buffon e al centro della difesa un Cannavaro formato Germania non s’inventa, ma davanti ha tanto in più rispetto a Lippi, a cominciare dal miglior giocatore del mondo.
Con tutto il rispetto per Cristiano Ronaldo, infatti, ogni volta che vediamo giocare Leo Messi restiamo basiti come - citazione per cinefili-musicofili - capitava a tutti davanti al genio di Mozart in "Amadeus". Partito molto largo sulla destra, il nuovo numero 10 non si è impossessato subito della partita, limitandosi a scaldarla con un paio di serpentine dimostrative in attesa dell’occasione propizia. A offrirgliela è stata una grande percussione di Zanetti, che al 26’ ha tolto una palla dalle mani di Carrizo, dunque nella sua area, per partire come se avesse un appuntamento: lo strappo del capitano interista è stato irresistibile - almeno tre i venezuelani seminati per strada - e quando è arrivato sulla trequarti rivale il tocco per Tevez aveva il senso del frazionista che passa il testimone al compagno di staffetta. Tevez l’ha data a Messi, che l’ha restituita a Tevez, che l’ha ridata a Messi, che l’ha incapsulata nell’angolino lontano: ma se il doppio triangolo è stato possibile lo si deve al transporter Zanetti, perché la sua azione ha pescato finalmente fuori equilibrio una difesa venezuelana sin lì inappuntabile.
Una volta in vantaggio, l’Argentina ha passeggiato di puro talento. La struttura di cui si parlava probabilmente le impedirà di giocare un calcio continuo e divertente, ma la tecnica sublime espressa a velocità vertiginosa da Messi - e sostenuta sia pure con una marcia in meno da Tevez e Aguero - fa sì che ogni pallone lanciato in avanti diventi un’arma letale.
In apertura di ripresa Leo se n’è andato sino alla linea di fondo e di lì ha crossato per la botta vincente di Tevez; subito dopo è arrivato il classico golletto di Maxi Rodriguez, uno che c’è sempre, e più avanti pure il Kun Aguero ha trovato il sospirato modo di partecipare alla festa (mandi i fiori al portiere venezuelano Vega, un amico...). Il piccolo Benjamin, in braccio al papà e col nonno Diego in panchina, dormiva sereno già durante l’inno. Magari l’ha svegliato il ruggito del Monumental al terzo minuto di recupero, quando Messi ha saltato cinque-avversari-cinque per poi depositare il pallone un filino fuori bersaglio. Ha detto Maradona: "Se avesse fatto gol tutta la gente sarebbe dovuta uscire, pagare un secondo biglietto d’ingresso e rientrare".

Pirlo-Pazzini: festa azzurra L'Italia ora è in testa da sola

La Nazionale passa 2-0 in Montenegro con i gol del milanista su rigore nel primo tempo e dell'attaccante della Sampdoria, al debutto, nella ripresa. Il pari dell'Irlanda regala a Lippi il primato solitario nel girone. Brutto infortunio per Di Natale. Mercoledì a Bari la sfida al Trap...L’Italia torna dal Montenegro con tre punti in più, il primo posto ora solitario nel girone di qualificazione al Mondiale 2010, e il primo gol in azzurro, all’esordio, di Pazzini. Jovetic e compagni, che in casa avevano frenato Irlanda e Bulgaria, sono liquidati con un gol per tempo, con la calma della squadra di rango, che magari non sfavilla, quello no, ma sa come e quando colpire. E poi non guasta avere in porta Buffon: una parata, ma salva risultato.
EQUILIBRATORE PIRLO - Nel primo tempo il Montenegro è più fumo che arrosto, mentre l’Italia è super cinica. I padroni di casa sono vivaci, ma inconcludenti. Jovetic è bello da vedere come un quadro da museo, anche se qualche volta esagera, e Vukcevic conferma di avere qualità tecnica, ma davanti l’assenza di Vucinic si fa sentire, e Djalovic è stritolato dalla morsa Cannavaro-Chiellini, con "l’uomo mascherato" che sembra un supereroe da fumetti. L’Italia sfrutta l’esperienza. Contiene senza affanni le sfuriate locali e riparte con De Rossi e Pirlo, che calamita tutti i palloni.
RIGORE AZZURRO - Il vantaggio azzurro arriva proprio grazie al regista del Milan, oggi più avanzato: cross dalla destra di Pirlo, mani in area di Batak e rigore decretato dall’arbitro inglese Atkinson. Sul dischetto proprio Pirlo, che fa il cucchiaio alla Totti e porta avanti l’Italia. 1-0 per gli azzurri. Che dal 9’ hanno perso Di Natale, infortunatosi al ginocchio sinistro cadendo da solo in occasione di un cambio di direzione. Al suo posto un altro Udinese, Pepe, che fatica sulla sinistra, lui che è un destro naturale. E’ proprio Pepe, favorito da una chiusura sbagliata dello sciagurato Batak, a trovarsi sul piede il più casuale degli assist, ma spreca calciando alto da ottima posizione. L’Italia amministra il risultato, e rischia solo quando Cannavaro atterra Jovetic lanciato verso la porta: ammonito. Per il resto gli azzurri non incantano, perchè in avanti sono poco ispirati e non riescono a sfruttare le corsie esterne, ma amministrano il vantaggio con la sicurezza dei forti. All’intervallo è 1-0.
ESORDIO PAZZINI - L’Italia rientra in campo con gli stessi 11, ma Quagliarella e Pepe si sono scambiati le corsie. Iaquinta colpisce malissimo, solo a centroearea sull’eccellente passaggio di Pepe, più volitivo a destra, e spreca un rigore in movimento. E’ proprio l’attaccante della Juventus, acciaccato, a lasciare spazio a Pazzini, al debutto. L’attaccante della Samp cerca subito il finale da favola, ma un suo destro ravvicinato è respinto da Poleksic, ex portiere del Lecce.
PROVVIDENZA BUFFON - L’Italia viene "bucata" una sola volta, e Buffon ci mette una pezza, anzi i suoi guantoni, salvando la patria su Djalovic, che davanti a lui colpisce debolmente su un cross da sinistra che chiedeva migliore sorte. Parata favolosa.
FAVOLA PAZZINI - Dove eravamo rimasti con lui? Al gol sfiorato. Che diventa il 2-0 quando, il Pazzo sbatte dentro di testa un cross di Pepe, lanciato al millimetro in profondità da Pirlo. Esordio da sogno, il tempo dirà se da predestinato. Gara chiusa. E vittoria Italia. Che sorride due volte: perchè dall’Irlanda arriva la notizia agognata: la Bulgaria ha pareggiato. E gli azzurri allungano.

Il procuratore di Santacroce: "Ha bevuto solo una birra"

Antonio Dell'Aglio, agente del difensore a cui ieri è stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza, difende il suo assistito: "Ha solo cenato fuori con la sua fidanzata, non merita di essere crocifisso". Poi attacca la polizia napoletana: "Ha amplificato l'accaduto"... Fabiano Santacroce è nell'occhio del ciclone dopo il ritiro della patente per guida in stato di ebbrezza. Antonio Dell'Aglio, procuratore del difensore del Napoli, prova a difenderlo ricostruendone gli spostamenti che hanno preceduto il "fattaccio".
PIZZA E BIRRA - "Santacroce è dispiaciuto ma non ha fatto niente di grave - spiega Dell'Aglio -. Ha solo cenato fuori con la sua fidanzata. Ha mangiato una pizza e una birra e ieri era regolarmente all'allenamento, non merita di essere crocifisso". Il procuratore ha poi confermato che il difensore (che ieri ha l'aggiunto l'Under 21 che prepara l'amichevole in Olanda di martedì) ha oltrepassato di poco i limiti e accusa la polizia: "Ha amplificato l'accaduto".

Cristiano Ronaldo in rete cerca il gol chattando

Il Pallone d'Oro "circolava" su Facebook sotto il nickname Cristiano Aviero, ma ora pare preferisca usare MSM. L'obiettivo è sempre quello: conquistare nuove "fiamme" inviando loro sue foto sexy. E nel frattempo, incidentata una Ferrari, è in attesa di una Koenigsegg CCX, una supercar svedese da 400 chilometri all’ora...Ragazze, prendete nota: se su Facebook vi arrivasse una richiesta di amicizia da parte di un certo Cristiano Aviero, prima di cassarla, pensateci bene. Perché dietro a quel nickname si nasconderebbe, in realtà, Cristiano Ronaldo. O meglio, questo era il nome che il portoghese usava fino a pochissime settimane fa. Poi, a causa della valanga di messaggi che gli arrivavano, è stato costretto a cambiarlo e ora usa prevalentemente MSN per chattare online. Ma il risultato non è cambiato: il Pallone d’Oro continua sistematicamente “ad andare in gol” con le donne e la sua “tattica d’acchiappo” è ormai collaudata.
LA TATTICA - Come, infatti, ha rivelato il “Sunday Star”, in genere quando Ronaldo vede una tipa carina in qualche locale, manda il fedele cugino Nuno a chiederle l’indirizzo mail, quindi si collega a Facebook o a MSN e comincia a chattare con la signorina in questione. Non solo, ad un certo punto della “conversazione”, la ragazza viene “omaggiata” con una serie di foto decisamente piccanti del portoghese e viene, quindi, invitata nel suo villone del Cheshire per “controllare di persona” la veridicità di quanto mostrato in foto, magari con un bel tuffo in piscina o un “party speciale” nella vasca da bagno.
DAL VIVO - “Ronaldo adora chattare con le ragazze in rete – ha raccontato una delle “prede” online al domenicale – e dopo l’allenamento, va a casa, prende il pc e si collega a MSN. Mi invita sempre a casa sua per far festa con lui e i suoi amici e so che fa lo stesso anche con altre donne, perché è costantemente in calore. In genere, mentre sta chattando manda delle foto a caso di lui e della sua famiglia. Non c’è nemmeno bisogno di chiederlo, lo fa di sua iniziativa. E’ indubbiamente un ragazzo carino e ha un bel fisico, ma è anche molto vanitoso e ha una sola cosa in testa”. Ovviamente, alcuni di questi scatti sono poi finiti in mano al tabloid, che non ci ha pensato due volte a pubblicarli: e se una foto mostra Ronaldo, che online si fa chiamare Cris, in posa plastica, con i muscoli scolpiti e con decisamente pochissimi vestiti addosso, un’altra immortala lui, il cugino Nuno e il fidanzato della sorella, Edgar, mentre si rilassano su una barca in vacanza. “Prima lui usava Facebook – prosegue la fonte – dove si faceva chiamare Cristiano Aviero, ma poi ha dovuto cambiare per i tanti messaggi che gli arrivavano e così adesso usa prevalentemente MSN. Arriva in chat e ti scrive: “Ciao, sono Cris, come stai?” e attacca a parlare di un po’ di tutto, dalla sua linea di abbigliamento alla sua famiglia. Non parla molto di calcio, per la verità, perché penso sia molto più interessato alle donne. So benissimo di non essere la sola con la quale chatta e so altrettanto bene che ci saranno centinaia di altre donne nel suo elenco di contatti e alcune sono anche mie amiche”.
NON SOLO DONNE - Ma la rete non è la sola passione del Pallone d’Oro. Anche le auto, meglio se veloci, lo “attizzano” quasi quanto le donne. E così, sempre fonte “Sunday Star”, si viene a sapere che Ronaldo avrebbe appena speso poco meno di 540.000 euro per una nuova macchina: si tratta di una fiammante Koenigsegg CCX nera, che però gli verrà consegnata solo il prossimo anno, perché la casa svedese produttrice di questa scheggia su 4 ruote (fa i 400 chilometri all’ora) non è in grado di garantire un servizio “pronta consegna”. A quanto pare, Ronaldo avrebbe visto la Koenigsegg CCX a un motor-show lo scorso anno e se ne sarebbe innamorato, decidendo all’istante di volerla in garage, accanto alla Ferrari 599 GTB Fiorano da 215.000 euro che gli avrebbero consegnato di lì a poco. Peccato che, due giorni dopo averla ritirata dal concessionario, la Ferrari sia finita contro un muretto del tunnel dell’aeroporto di Manchester e ora la bellezza italiana sia ridotta poco più che un rottame. Poco male. Ancora pochi mesi, e Ronaldo si potrà consolare con una conturbante svedese.

Casagrande si specchia nel Corinthians

L'ex di Torino e Ascoli tra i tifosi del club in cui è cresciuto e che si prepara al centenario. Il racconto del periodo della tossicodipendenza: "Ero caduto nella serie B della vita, la squadra in quella del calcio. Ma la gente ha aiutato entrambi"I tifosi del Corinthians si sono riuniti in un’associazione - "Loucos por ti", pazzi per te - che ha la finalità di preparare il centenario del club, in arrivo a settembre 2010. In attesa dell’evento principale, a scadenze regolari vengono organizzate cerimonie, ritrovi o tributi: l’altro giorno a essere festeggiato al Museo Preto & Branco è stato un antico giocatore del club paulista che conosciamo bene anche in Italia, Walter Casagrande (ex Torino e Ascoli).
ASPERITA' - E’ stata una serata di calde e belle lacrime, perché dopo il ritiro la vita del centravanti ha incontrato diverse asperità, ma ora la sua situazione sembra finalmente pianeggiante. Casagrande ha avuto grandi problemi di droga, che l’hanno portato ad abbandonare il lavoro di commentatore calcistico per Rede Globo, nel 2007 sono state la causa di un grave incidente stradale, e nel 2008 l’hanno portato a un lungo ricovero in una clinica di disintossicazione.
PARALLELISMI - Un po’ segnato dalle antiche dipendenze, ma molto determinato a non ricaderci, Casagrande ha spiegato commosso ai tifosi del Corinthians, che lo adorano da quando vi debuttò ragazzino, di considerare la sua storia parallela a quella del club. "Nella scorsa stagione - ha detto Casagrande - il Corinthians ha assaggiato la seconda divisione esattamente come io sono caduto nella serie B della vita. E’ stato un momento molto difficile per entrambi, ma la certezza che lì fuori c’erano migliaia di persone che ci volevano bene e tifavano per noi è stata fondamentale per avviare la risalita".

sabato 28 marzo 2009

Maradona, debutto record Il Brasile senza Kakà

Tutto esaurito e record di incassi per l'esordio ufficiale in panchina di Diego che guiderà l'Argentina contro il Venezuela. Brasile in Ecuador senza il rossonero. Ma il Paraguay, attualmente primo, può tentare la fuga...Dopo più di 4 mesi riprendono anche in Sud America le partite di qualificazione ai prossimi Mondiali. La presenza, tra i circa 100 giornalisti, di un inviato della Mauritania alla conferenza di presentazione di Argentina-Venezuela non lascia dubbi al fatto che l’esordio ufficiale di Maradona sulla panchina della nazionale renda l’incontro del Monumental il più atteso tra quelli in programma per l’11ª giornata. Ma i fari sono puntati anche su Ecuador-Brasile, in cui i verdeoro cercheranno di non perdere contatto con la vetta senza l’apporto di Kakà. Il Paraguay, attualmente primo con 6 punti di vantaggio, può tentare la fuga battendo l’Uruguay a Montevideo.
I PIU’ ATTESI – Ai botteghini dello stadio Monumental, la gente ha creato una coda lunga più di un chilometro e in un’ora ha esaurito tutti i biglietti disponibili per i settori popolari, stabilendo il record d’incassi per le partite casalinghe della nazionale (circa 1 milione di dollari quanto annunciato dal sito dell’AFA). Per non tradire l’attesa dei 45mila annunciati sugli spalti, e meritarsi l’ovazione auguratasi ieri, Maradona sembra orientato a presentare una formazione d’assalto, con il tridente Messi-Aguero-Tevez e 3 difensori, puntando su un modulo mai sperimentato nelle due amichevoli finora disputate. Considerati i precedenti (15 vittorie su 15 incontri ufficiali tra albiceleste e vinotinto), Maradona ha buone ragioni per essere fiducioso, mentre Dunga non si presenta al confronto con l’Ecuador accompagnato da buone notizie. Senza Kakà ancora indisponibile per infortunio e tra le polemiche che negli ultimi giorni hanno toccato alcuni giocatori, i verdeoro giocheranno ai quasi 3 mila metri d’altura di Quito una partita in cui Dunga sembra puntare molto su Felipe Melo e, soprattutto, su Ronaldinho. “E’ un giocatore tecnico, può fare la differenza, sia con la palla che senza”, ha affermato l’allenatore brasiliano.
GLI ALTRI INCONTRI – Tuttavia, ai fini della classifica, l’incontro principale sarà quello di Montevideo tra Uruguay e Paraguay, in cui la squadra allenata da Tabarez, quinta con 13 punti, cercherà d’inserirsi in zona qualificazione contro l’attuale capolista. Stesso obiettivo per il Cile, quarto, che contro il fanalino di coda Perù tenterà di non perdere contatto con le zone alte, e per la Colombia, settima a 11 punti, cui una sconfitta casalinga contro la Bolivia potrebbe definitivamente compromettere le chance di andare in Sud Africa. Seppur penultimi con soli 9 punti e senza speranze di qualificazione, i boliviani sono comunque spinti dall’entusiasmo di tre risultati utili consecutivi, tra cui lo storico pareggio contro il Brasile. Degli attuali primi 6 goleador del girone eliminatorio, Joaquín Botero, Sebastián Abreu, Marcelo Moreno, Juan Román Riquelme, Kakà e Diego Forlán, solo quest’ultimo è annunciato in campo.

Santon: "Bello, quando Mou mi chiama bambino"

Il 18enne terzino dell'Inter è venuto a trovarci in redazione e ha parlato di tutto: "Io, il predestinato che non sente l'emozione. Per poco non finivo al Milan..."L'unica patente che manca a Davide Santon è quella per guidare. "Dovevo dare l'esame il 31, per la gioia di quelli che sono ancora costretti a scarrozzarmi su e giù alla Pinetina, ma adesso quel giorno ho un altro impegno...". Proprio martedì (Olanda B-Italia under 21, ndr), e poi dici il destino: perché fra le tante patenti già sue (ragazzo prodigio, nazionale per i prossimi 15 anni, erede di Facchetti), quella è la più ricorrente.
Santon, si sente davvero un predestinato? "Diciamo che credo al destino e al fatto che ognuno di noi possa essere nato per fare qualcosa di specifico. E che mi sono capitate cose per cui mi sono detto: ma allora doveva proprio succedere".
La prima cosa importante che le ha detto Mourinho? "Il lunedì prima di Inter-Roma di Coppa Italia, io e lui soli nello spogliatoio: "Dopodomani sei titolare. E non dirlo a nessuno, neanche ai tuoi genitori".

L'appuntamento di Mancini "In panchina a luglio"

L'ex tecnico nerazzurro, a Genova per il derby dedicato alla ricerca sulla Sla, annuncia: "A luglio tornerò ad allenare perché ho nostalgia". E su Cassano: "Abbiamo la stessa idiosincrasia per la Nazionale"..."A luglio tornerò su una panchina, perché la nostalgia inizia farsi sentire". Roberto Mancini sembra pronto ad una grande svolta. Una settimana fa a Daria Bignardi aveva dichiarato: "Io all'Inter? Sono sotto contratto per i prossimi tre anni, ma non penso che in questo momento abbiano bisogno di un tecnico".
Stasera invece, l'ex tecnico nerazzurro, a Genova per il derby della solidarietà dedicato alla ricerca sulla Sla e alla Fondazione Stefano Borgonovo, ha detto a SportItalia di aver considerato questa "una vacanza, più lunga del solito", ma che presto tornerà in panchina. "Non ad agosto, ma già a luglio", ha detto il Mancio lasciando presagire quindi di avere contatti ben avviati, anche se non ha voluto chiarire se in Italia o all'estero.
L'ex bandiera della Sampdoria dello scudetto questa sera è sceso in campo insieme ad Antonio Cassano, la nuova stella blucerchiata di fronte ad oltre 21mila spettatori. Una sorta di passaggio di testimone che in qualche modo coinvolge anche la Nazionale. Il tecnico di Jesi ha sottolineato che lui e Cassano hanno in comune "oltre alla tecnica e al ruolo, una sorta di idiosincrasia nei confronti della Nazionale. Ma lui è giovane ed ha ancora tante possibilità per arrivare in Nazionale e convincere il c.t. a chiamarlo". In campo oltre a Cassano e Mancini, Attilio Lombardo, Gianluca Pagliuca da una parte; Thomas Skuravy, Matteo Ferrari, Stefano Sacconi, Claudio Bortolazzi dall'altra. Presente anche Stefano Borgonovo, che ha assistito alla partita da bordo campo e gli allenatori di Genoa e Samp, Gasperini e Mazzarri.
Nel corso della serata poi, il presidente del Genoa, Enrico Preziosi ai microfoni di SportItalia non ha escluso un possibile addio di Milito al Genoa: "Milito? Se a fine anno dovessero farsi avanti squadre capaci di offrirgli un ingaggio elevato, è chiaro che potrebbe andare via. Ovviamente - ha aggiunto - sarebbe giusto che il contratto di altri due anni venisse rispettato. Noi però non possiamo permetterci ingaggi troppo elevati. Milito, per quanto ci riguarda, guadagna già tanto”.

Lippi e l'ombra di Cassano "Io non cedo alle pressioni"

Il c.t. della Nazionale torna sull'esclusione del barese, pur senza nominarlo: "Non devo giustificare le mie scelte. Chi si è piegato alla volontà della stampa, in passato, non ha superato gli ottavi di finale". E Chiellini allontana Cassano anche dalla Juve: "Fantacalcio"...La Nazionale è arrivata a Podgorica alle 19.05, con un charter proveniente da Pisa. Dopo un'ora e mezza di volo tranquillo, il gruppo di giocatori guidato da Lippi è stato prelevato da un pullman e si è subito recato allo Stadio Buducnost, per un rapido sopralluogo del terreno di gioco. A Coverciano, invece, prima della partenza ha tenuto banco ancora il grande assente. Marcello Lippi non lo nomina mai, ma l'ombra lunga di Antonio Cassano si staglia sulla vigilia di Montenegro-Italia, unico neo, ma bello grosso, che il c.t. individua nella settimana di lavoro dei suoi azzurri.
IL LIPPI FURIOSO - "Sono arrabbiato per certi articoli che ho letto oggi che farebbero pensare ad un clima ostile che troveremmo a Bari (città natale dell'attaccante della Sampdoria) in occasione della sfida con l'Irlanda di martedì prossimo. Io le esclusioni dalle convocazioni non le devo giustificare. Chi in passato si è piegato alle pressioni della stampa se non sbaglio non è andato oltre gli ottavi di finale (il riferimento sembra a Donadoni, che all'inizio non aveva convocato Cassano, ma lo aveva fatto in seguito per gli Europei, ndr)".
IL LIPPI TATTICO - "Abbiamo a disposizione tre centrocampisti centrali (Pirlo, De Rossi, Palombo), ruoteranno come posizione di continuo. I giovani qui in Nazionale sono tutti buonissimi, usciranno fuori".
GLI AVVERSARI - "Giocheremo in un piccolo stadio (11mila posti), contro una squadra che avrà grande entusiasmo, ma dovremo essere più forti di queste condizioni. Se va bene un punto? Andiamo a Podgorica per vincere. I loro giocatori? Hanno tanti "ic", e Jovetic nella Fiorentina non ha ancora reso al meglio come in nazionale".
CHIELLINI - Il difensore centrale della Juventus giocherà con una maschera protettiva contro Montenegro e Irlanda. "Dovrò indossarla per altre due settimane, ma mi sono abituato". L'uomo mascherato teme Jovetic e Vukcevic (centrocampista offensivo dello Sporting Lisbona). Ed è pronto a stoppare sia loro che il fantasma di Cassano, che nel suo caso si materializza come possibile nuovo acquisto bianconero. "Cassano? Fantacalcio, è un grande giocatore, ma se arrivasse dovrebbe andar via un attaccante, 5 del livello dei nostri non sarebbero gestibili. Apertura invece per Amauri in azzurro: "E' un bravissimo ragazzo. Si farebbe voler bene in 5 minuti". E ancora varie ed eventuali: "Non credo che a Bari troveremo del tifo contro l'Italia. Vogliamo sei punti. Calcio italiano in difficoltà? I risultati delle coppe europee non sono l'espressione del movimento nazionale". Proprio come aveva detto Lippi.
GROSSO - Fabio Grosso la pensa come il centrale livornese. "Non possiamo permetterci di fare calcoli nelle prossime due gare, dobbiamo ottenere il massimo perché dopo aver vinto un Mondiale, la fame non manca - spiega il terzino sinistro del Lione -. In questi giorni, al di fuori della squadra si è parlato troppo di argomenti che non riguardano il campo. Per fortuna noi siamo concentrati e vogliosi di fare bene fin dalla partita di domani sera. E poi, a Bari, troveremo un pubblico che ci accoglierà con calore, ne sono certo".

Francia, Portogallo, Russia Ora chi sbaglia è nei guai

Il sabato di qualificazione ai Mondiali 2010, oltre a Montenegro-Italia, prevede altre 19 sfide tra nazionali europee. I match più delicati sono Portogallo-Svezia, Romania-Serbia e Lituania-Francia, ma anche la nazionale di Hiddink non può perdere altro terreno dalla Germania..E' la vigilia del sabato dedicato alle partite di qualificazione ai Mondiali 2010: vediamo com'è il programma dei match in Europa.
GRUPPO 1 Tornata di partite molto importante in un girone in cui i giochi sono ancora aperti. Dovrebbe essere un turno favorevole per la Danimarca, mentre gli ungheresi dovranno dimostrare in Albania di poter puntare alla qualificazione. Il match-clou, però, è sicuramente quello tra il Portogallo di Cristiano Ronaldo e la Svezia di Ibrahimovic (che però sarà squalificato): le due nazionali favorite sono in ritardo, chi perde potrebbe essere già fuori.Malta-Danimarca (Ta'Qali, 20) Albania-Ungheria (Tirana, 20.30) Portogallo-Svezia (Oporto, 21.45)
GRUPPO 2 Israele prova a dare l'assalto alla Grecia capolista del raggruppamento. Se il match di Ramat-Gan dovesse finire in parità, la Svizzera avrebbe l'occasione di agganciare la vetta con una vittoria a Chisinau. La Lettonia proverà a tornare in corsa, approfittando della trasferta in Lussemburgo.Lussemburgo-Lettonia (17) Moldova-Svizzera (Chisinau, 17.45) Israele-Grecia (Ramat-Gan, 20)
GRUPPO 3 Alle spalle della Slovacchia, che domani riposerà, c'è un gruppo di nazionali distanziate di due punti dal primo posto. E domani si affronteranno tra loro. Irlanda del Nord e Polonia saranno di fronte a Belfast: i britannici hanno disputato una gara in più e si giocano tutto nello scontro di domani. A Maribor, invece, c'è Slovenia-Repubblica Ceca. I cechi hanno vinto a Teplice all'andata, ora cercheranno di non perdere questo piccolo vantaggio, che può risultare decisivo in caso di arrivo a pari punti.Irlanda del Nord-Polonia (Belfast, 18.15) Slovenia-Repubblica Ceca (Maribor, 20.45)
GRUPPO 4 Data per scontata l'affermazione della Germania sul Liechtenstein, la Russia opposta all'Azerbaigian non dovrebbe perdere terreno dai tedeschi. Galles-Finlandia è già uno spareggio: solo chi vincerà potrà continuare a sperare.Russia-Azerbaigian (Mosca, 15) Galles-Finlandia (Cardiff, 16) Germania-Liechtenstein (Lipsia, 20)
GRUPPO 5 La Spagna veleggia senza patemi e può chiudere i conti già domani, a prescindere dalla matematica: una vittoria a Madrid sulla Turchia farebbe calare il siaprio sulla lotta per il primo posto. Belgio e Bosnia scenderanno in campo a Genk puntando al secondo posto del girone, Armenia-Estonia sarà determinante solo per evitare l'ultimo posto in classifica.Armenia-Estonia (Yerevan, 17) Belgio-Bosnia (Genk, 20.45) Spagna-Turchia (Madrid, 22) GRUPPO 7 Sabato fondamentale per Romania e Francia: se non batteranno rispettivamente Serbia (a Constanta) e Lituania (a Kaunas), la qualificazione diventerà davvero proibitiva.Romania-Serbia (Constanta, 19.45) Lituania-Francia (Kaunas, 20.45)
GRUPPO 8 Ostacolo da non sottovalutare per la Nazionale campione del mondo in carica: vietato perdere punti a Podgorica, perché altrimenti l'Irlanda potrebbe estromettere definitivamente dalla corsa la Bulgaria e ritrovarsi sola al primo posto. Cipro vuole lasciare l'ultima posizione, per farlo dovrà superare la Georgia a Larnaca.Cipro-Georgia (Larnaca, 19) Irlanda-Bulgaria (Dublino, 20.45) Montenegro-ITALIA (Podgorica, 20.45)
GRUPPO 9 Ad Amsterdam, l'Olanda è pronta per chiudere ogni discorso nel suo raggruppamento. Solo un successo della Scozia, infatti, potrebbe rimettere in discussione il primo posto.Olanda-Scozia (Amsterdam, 20.45)

Lippi, niente pretattica I titolari non cambiano

Gli azzurri si sono allenati stamattina prima del trasferimento a Podgorica, in Montenegro. Seduta breve con partitella finale: provato ancora il tridente Quagliarella-Iaquinta-Di Natale supportato dal centrocampo Palombo-Pirlo-De Rossi... Una mattinata uggiosa. Nella quiete di Coverciano, sotto un cielo grigio e con una temperatura tutt'altro che primaverile. E’ qui che la Nazionale ha effettuato l’ultimo allenamento italiano con vista Montenegro. La partenza è prevista nel pomeriggio alle 17.30 da Pisa, con volo charter per Podgorica. Domani sera c’è in programma la sfida con i padroni di casa, un passettino importante da fare nel cammino verso Sud Africa 2010.
LA SEDUTA - Trasferta insidiosa, da non sbagliare. L’Irlanda del Trap, che con cui siamo in vetta a braccetto nel nostro girone, a casa di Vucinic (squalificato) e compagni ha pareggiato. E quindi, anche se l’atmosfera è distesa, c’è grande concentrazione. I cartelloni a bordo campo ricordano che siamo campioni del mondo in carica, per la quarta volta. Meglio tenerselo a mente, in un momento che altrimenti non indurrebbe all’ottimismo, visti i risultati delle italiane nelle coppe europee e il raro passo falso della Nazionale di Lippi nell’ultima uscita, l’amichevole di lusso con il Brasile, che ha interrotto una serie positiva da record. Azzurri in campo dalle 10.30. Stanno tutti bene, spiega il dottor Castellacci: nessun acciaccato, toccando ferro. Spiccano le scarpe gialle di Montolivo, Zambrotta e Cannavaro e la maschera evita guai di Chiellini, che protegge il naso operato di recente del difensore della Juventus. Tanto pallone, si lavora sull’agilità, poi il trasferimento per 10’ nell’altro campetto di Coverciano. Qualche allungo. Poca roba.
SCHIERAMENTO - Quindi partitella a campo ridotto. Prove di schemi. E pettorine distribuite. Lippi non sembra intenzionato a fare pretattica: i presunti titolari sono quelli provati da martedì. E quindi Buffon tra i pali, linea a 4 difensiva composta da destra da Zambrotta-Cannavaro-Chiellini-Grosso, centrocampo a tre con Palombo, Pirlo e De Rossi, con il milanista che potrebbe giocare un passo davanti ai compagni di reparto, e trasformare il modulo da 4-3-3 in 4-2-3-1. E poi tridente d’attacco con Iaquinta punta centrale affiancato da Quagliarella e Di Natale. Con Iaquinta e Quagliarella pronti a scambiarsi i ruoli a partita in corso. Alle 11.50 si chiude la seduta. Restano in campo per qualche ulteriore minuto a provare le punizioni De Rossi, Di Natale, Grosso, Palombo e Rossi.

Oncluti nega incontro con il Real Madrid, Milano, e sottolinea la necessità di rinforzi


Negato Milano allenatore Carlo Oncluti notizie indicano che ha partecipato a una riunione con funzionari del Real Madrid per il team spagnolo di formazione, e ha sottolineato che l'inclinazione di due esigenze per la prossima estate per tornare a competere nel campionato della prossima stagione. I rapporti indicano che l'allenatore Juande Ramos, il Real Madrid non sarà di breve durata, squadra di formazione, e altre notizie può osservare che il Dipartimento del Real Madrid si sono incontrati con Oncluti ultimo Martedì in Svizzera per discutere di alcune cose, anche una formazione Oncluti squadra. Oncluti e risposta la notizia che una delle interviste sulla stampa, dicendo che "non c'è nulla di vero su questa storia, mai, e in aggiunta a ciò, su Martedì a Ginevra, non ho ancora" afferma che il futuro dei pullman con l'inclinazione è incerta, in quanto è richiesto dalla per terminare la stagione con il terzo posto, come per lo meno, dopo aver perso il team e tutti i concorsi è stato in esecuzione. E Oncluti ha detto di mantenere il terzo posto, "Genova è ora più vicino al nostro team di questo stato di concorrenza, perché sono più vicini, e non hanno molti problemi", ricorda quello di Genova nella tabella Milano dietro solo quattro punti, mentre alle spalle Fiorentina Milano Roma così come sei e nove punti, come l'inclinazione a voler ottenere il terzo posto a qualificarsi per la Champions League, che non è stata in grado di partecipare al corso di questa stagione, mentre questo obiettivo è un obiettivo anche per altri gruppi di Roma e vicino al centro. Oncluti ed ha rilevato che la squadra ha bisogno di alcuni rinforzi, e le necessarie attività del gruppo in modo che possano competere nella prossima stagione, e gli disse: "Certo, perché abbiamo bisogno per il difensore Paolo Maldini andrà in pensione, e altri miglioramenti sarà un attaccante, perché questo è il posto che abbiamo bisogno di rafforzare e non è necessario avere lo status di (esplicito avanti) perché abbiamo Burillo Marco ", e ricorda che Burillo, non ha giocato molto in questa stagione con Milano dopo il ritorno da Genova, dove è stato sottoposto a molte e la maggior parte delle lesioni del ginocchio lesioni recenti, che fanno di lui perde il resto della stagione, Oncluti aggiunto alla fine "di giungere ad un fine, il presidente era di Milano, Silvio Berlusconi, se non voleva più il club, e si occupa di Zchetin, tornerà per la concorrenza e con forza."

venerdì 27 marzo 2009

Camoranesi è l'anti-Inter "Che sfida, devo esserci"

Le condizioni dell'ala della Juve migliorano, potrebbe rientrare già dopo la sosta. Il suo obiettivo resta il match-scudetto contro i nerazzurri, ai quali nella passata stagione segnò due reti: "E' come un derby, ma vale solo tre punti. Abbiamo ancora due obiettivi, lotteremo per campionato e Coppa Italia"...E’ l’uomo del momento. La Juventus si aggrappa al suo rientro in un finale di stagione ancora apertissimo in campionato e Coppa Italia. Una stagione da dimenticare, costellata da infortuni e problemi fisici. Ora Camoranesi è tornato e lancia la sfida all’Inter.
PROTAGONISTA – "La sfida contro l’Inter è importante e sentita, praticamente un derby, ma vale comunque tre punti. Sarà importante vincere con tutti – dice "Camo" a Juventus Channel -, non solo contro i nerazzurri, perché abbiamo ancora due obiettivi e dovremo lottare per raggiungerli. Io spero di rientrare dopo la sosta, ho ancora una settimana di tempo per lavorare. E’ da tanto che non gioco e mi metterò a disposizione dell’ allenatore. Chiaro, contro l’Inter spero di esserci". L’anno scorso fu l’incubo dei nerazzurri con due reti tra andata e ritorno, lo spogliatoio è sereno e Camoranesi non vede l’ora di rientrare.
CONCORRENZA – "Il clima è sereno, stiamo bene e ci divertiamo in allenamento. L’ambiente comunque è sempre stato buono, a prescindere dai risultati. Ora lavoriamo per prepararci alla prossima partita. La concorrenza? E’ stato importante il contributo di tutta la rosa, perché nonostante i diversi infortuni, chi ha giocato ha fatto bene, permettendo alla squadra di continuare a lottare sia in campionato che in Coppa Italia. Manca il finale ma è stata comunque di una stagione positiva. Peccato per l’eliminazione in Champions, la competizione più attesa. Ma uscire contro il Chelsea ci sta e non pregiudica il giudizio sulla nostra annata".

Figuraccia sul rigore a due E il Portogallo U21 li caccia

Nel finale di un'amichevole con i pari età di Capo Verde, Pereirinha e Rui Pedro tentano la trasformazione "alla Cruyff" ma un difensore salva: fiasco mondiale e immediata epurazione dalla nazionale.."Fàmolo strano", avevano pensato mentre concordavano chi doveva battere quel rigore. Ma a Pereirinha e Rui Pedro, promettenti talenti della nazionale Under 21 portoghese, un rigore originale (ma non troppo) nell'ideazione e a dir poco maldestro nell'esecuzione costerà l'epurazione, almeno temporanea, dalla selezione lusitana.
L'episodio che, attraverso il solito passaparola virale via internet, sta facendo il giro del mondo via youtube, si è verificato all'84' dell'amichevole fra Portogallo U21 e pari età di Capo Verde. Il Portogallo vinceva già 2-0 e quando l'arbitro ha fischiato un penalty sul dischetto di è portato Pereirinha, centrocampista dello Sporting Lisbona. Invece di tirare in porta, il giocatore ha toccato lateralmente sulla destra, per quello che doveva essere il tiro di Rui Pedro. La sorpresa è stata rovinata dalla velocità di reazione di un difensore avversario, che ha intuito il progetto dei portoghesi e ha spazzato l'area, salvando la sua porta e costringendo i rivali alla figuraccia in webmondovisione.
La scenetta non è stata gradita dal responsabile delle nazionali portoghesi, Carlos Queiroz, che ha imposto l'esclusione di Pereirinha e Rui Pedro dall'Under 21. "Non volevamo mancare di rispetto ai nostri avversari - ha provato a giustificarsi Pereirinha - semplicemente ci è parsa l'occasione giusta per tentare questa azione che avevamo visto realizzata tanti anni fa da Cruyff (asso dell'Ajax e dell'Olanda degli anni Settanta, ndr). Ci è andata male, abbiamo capito che non dovremo riprovarci".