lunedì 29 marzo 2010

Ranieri: "Ora rettilineo finale"



Il tecnico della Roma dopo aver passato quello che aveva definito "il curvone": "Dobbiamo continuare a spingere forte, sarà una battaglia di nervi. Abbiamo battuto una squadra stratosferica, in una gara importante per tutta Roma, per il nostro popolo". Rosella Sensi: "E’ il mio momento più bello da quando sono alla guida della società. Il mio primo pensiero è stato per papà"



Siamo oltre il curvone, sul rettilineo finale. Quello indicato con una metafora ippica da Ranieri qualche tempo fa quando la sua Roma cominciava a recuperare su Varenne-Inter. A Sor Claudio del Testaccio è riuscita la "mandrakata": la sua sfida col perfido e pungente Mourinho l’ha vinta tatticamente sulla scacchiera, schierando una Roma che ha prevalso soprattutto in mezzo al campo, anche se non è che poi il nostro driver abbia un ronzino da guidare. "Ora siamo sul rettilineo" prosegue sul filo della sua metafora "e dobbiamo continuare a spingere così. Forte. Diventa soprattutto una battaglia di nervi". Alla fine sfoggia un aplomb da inglese, già proprio quella lingua che Mou gli ha rinfacciato di non saper parlare quando il "vecchio" allenava a Londra. E che fa Claudio? "Da buon padrone di casa alla fine sono andato a stringergli la mano e a complimentarmi per tutto quanto sta facendo di buono all’Inter. Era una partita importante per tutta Roma, per il nostro popolo. Abbiamo fatto 5 mesi di sacrifici e di rincorsa. Abbiamo battuto una squadra stratosferica, una grande Inter cui ribadisco i complimenti, che faccio soprattutto ai miei ragazzi. Non hanno mai smesso di giocare a calcio e di fare gol, credo sia stata una partita molto interessante"

domenica 28 marzo 2010

Inter, il Cska è già pronto Honda e Necid in gol




I russi hanno vinto oggi 2-1 in trasferta con la neopromossa Anzhi Makhachkala e ora possono concentrarsi sulla sfida di mercoledì a San Siro contro i nerazzurri. In gol su punizione il giapponese, decide il ceco di testa. Ecco come hanno giocato i prossimi eurorivali dei nerazzurri









Mentre l'Inter prepara quello che può diventare un match-ball per lo scudetto, in Daghestan, a migliaia di chilometri di distanza, il Cska prossimo avversario nei quarti di Champions batte 2-1 l'Anzhi Makhachkala, nella terza partita della sua Russian Premier League (7 punti per il Cska), l'ultima prima della trasferta italiana dei russi.

cska col 4-2-3-1 — Slutskij, tecnico del Cska che domani è atteso sugli spalti dell'Olimpico, fa solo un parziale turnover, lasciando in panchina uno dei gemelli Berezutski, Aleksei, e Semberas, uomo di quantità e ordine davanti alla difesa. Solo 45', nel secondo tempo, per il gioiellino della squadra, Dzagoev, che sta rientrando dopo un infortunio. Contro l'Anzhi, neopromossa, si gioca col 4-2-3-1: in porta c'è Akinfeev, la difesa vede Nababkin a destra, Schennikov a sinistra, Vassili Berezutski e Ignashevich centrali; davanti al reparto arretrato Aldonin e Rahimic, Necid è la punta di riferimento con Krasic, Honda e Mamaev a supportarlo. Nel corso della gara alla fase d'attacco si aggiungerà Dzagoev, per una squadra che dà pochi riferimenti davanti ma ha tanti giocatori in grando di saltare l'uomo.

punti di forza — Primo tempo poco convincente, con un errore enorme di Akinfeev in uscita che permette il vantaggio all'Anzhi. Meglio la ripresa, quando la squadra abbandona i lanci lunghi per affidarsi di più agli inserimenti dei centrocampisti. Honda, positivo per la grande mobilità e la capacità di far irpartire l'azione palla al piede, pareggia su punizione (errore del portiere) al 5' s.t.. Il giapponese pescato in Olanda batte tutti i calci da fermo da destra (è mancino), creando parecchi pericoli. Pericoloso negli inserimenti Aldonin (due occasioni di testa), sale col passare dei minuti Krasic: il serbo è il pezzo pregiato dei russi, svaria molto, arriva spesso al tiro. Il 2-1 è invece firmato da Tomas Necid, altro ragazzo dal futuro assicurato: il ceco è una punta vecchio stile, fa la sponda ed è pericoloso sui palloni alti. Non a caso segna di testa su cross preciso di Schennikov dalla trequarti. Buone notizie per Mourinho? La squadra di Slustkji sembra soffrire il pressing dell'Anzhi (finché dura), mentre la difesa, dove Berezutski si conferma non proprio un fulmine, concede abbastanza (occasione enorme per gli avversari neopromossi nel finale).





Elkann: "Deluso e arrabbiato" Continua l'emergenza Juve




Il vicepresidente Fiat striglia i bianconeri: "Manca grinta a tutti i livelli: da tifoso non posso che essere insoddisfatto". Con l'Atalanta mancheranno anche Poulsen e Camoranesi. Intanto Zaccheroni ha una media punti più bassa di quella di Ferrara e il primato di 19 sconfitte del 1961-62 è distante solo quattro sconfitte








Sono amareggiato, deluso e arrabbiato”. Lo sconforto di John Elkann è quello di tutti i tifosi bianconeri. Il presidente Exor, a margine dell’assemblea degli azionisti Fiat, striglia la Juve e si allinea ai concetti espressi ieri sera da Jean Claude Blanc. “Da tifoso non posso che essere insoddisfatto. Manca grinta a tutti i livelli – puntualizza Elkann – bisogna reagire per costruire una Juventus più forte”. Non si vede una soluzione. Dopo mesi di sofferenze la Juventus si ritrova praticamente al punto di partenza. Se non peggio. Il raffronto Ferrara-Zaccheroni fotografa impietosamente il momento bianconero. Quando Ferrara fu sollevato dall’incarico di allenatore era 6° in classifica con un ruolino di marcia di 10 vittorie, 3 pareggi e 8 sconfitte. Zaccheroni oggi è 7°, ha appena perso i due scontri diretti consecutivi per il quarto posto contro Sampdoria e Napoli e vanta una media-punti inferiore a quella di Ferrara: appena 12 in 9 partite. I dati parlano chiaro: con la sconfitta di ieri sera la Juve ha battuto il record negativo di partite perse in rimonta (calcolando campionato, Coppa Italia e Champions League), ben 6 in stagione. Ma non solo. Sono già 15 le sconfitte stagionali, appena 4 in meno del primato assoluto che risale al 1961-1962. Ma soprattutto sono 17 partite consecutive che i bianconeri subiscono gol in campionato, solo nella stagione 1954-1955 ci fu una striscia negativa peggiore, se Del Piero e compagni prenderanno gol anche contro l’Atalanta il record sarà eguagliato.
EMERGENZA CONTINUA — Per ogni giocatore che torna a disposizione se ne fermano almeno un paio. E’ questa la regola non scritta alla quale deve rispondere da più di un anno la Juventus. Difficile individuarne le cause: sfortuna, stress, metodi di allenamento, clima sfavorevole di Vinovo. E’ il primo problema all’ordine del giorno nell’agenda della dirigenza, l’ultimo alibi rimasto per allenatore e giocatori. Contro il Napoli Poulsen abbandona il terreno di gioco dopo una manciata di minuti per una botta al perone. Si teme una frattura recidiva sulla precedente frattura patita contro il Milan. Ma gli esami di stamattina hanno evidenziato soltanto una forte contusione al perone sinistro. Poulsen starà comunque fuori 2 settimane circa, una ennesima brutta tegola per Zaccheroni che contro l’Atalanta dovrà fare a meno anche di Camoranesi (squalificato), ma potrà di nuovo contare su Sissoko, di ritorno da Parigi.




Totti pronto per l'Inter Ranieri: "Sta molto bene"




Il capitano della Roma è tra i convocati per la gara di domani, ma dovrebbe partire dalla panchina. E il tecnico carica: "Stavolta è l'Inter che rischia. Sono loro a dover vincere lo scudetto, noi abbiamo dobbiamo solo essere pronti a prenderlo se scivolano"










Francesco Totti è nella lista dei convocati giallorossi per la partita di domani contro l'Inter. Il capitano della Roma, che manca dal 13 febbraio per un problema alla gamba destra, già ieri aveva dato la sua disponibilità a scendere in campo in questa sfida che sa di scudetto. Il capitano aveva fatto progressi, tornando ad allenarsi con il resto della squadra già all'inizio della settimana. E la chiamata di Ranieri ha confermato il buono stato di forma. "Se l'ho convocato vuol dire che sta bene e che è in grado di giocare dal primo minuto", dice il tecnico che non vuole però far capire se lo schiererà davvero dall'inizio. "Nella mia testa ho già deciso, ma non ve lo dico - ripete sorridendo ai cronisti - è inutile che ci provate, per chi mi avete preso? Mica ho l'anello al naso". La sensazione comunque è che Totti parta dalla panchina e entri a partita in corso.


L'INTER HA TUTTO DA PERDERE — Ranieri parla poi della gara di domani e a chi gli ricorda l'esonero dalla Juve e le frecciate di Mourinho, risponde con aria tronfia: "Sono contento di questa domanda... Anche stavolta ho avuto ragione". E sul valore dell'incontro: "Questa partita è un premio che i miei giocatori si sono sudati e hanno meritato. Spero non sia la sola gara dell'anno, vorrebbe dire che domani finisce tutto. Io spero vada bene e che ce ne siano molte altre ancora". Chi rischia di più? "Senza dubbio l'Inter. Loro devono vincere lo scudetto, noi provare a prenderlo se loro non ce la fanno. Loro sono i più forti, i detentori del titolo, noi non rischiamo niente: male che vada perdiamo".

LA GRANDE CAVALCATA — Ranieri si sofferma poi sugli uomini di Mourinho: "L'Inter è una superpotenza, una squadra quadrata e arcigna, fisicamente inattaccabile. Molto diversa da noi, insomma. Mi aspetto una formazione aggressiva, molto compatta, sempre corta: è una grande, pronta a sfruttare ogni indecisione avversaria e fortissima in contropiede. Noi però ora stiamo bene, molto meglio rispetto a qualche tempo fa. La squadra aveva bisogno di ritrovare entusiasmo e pubblico e ci siamo riusciti grazie al feeling tra me e i ragazzi. Abbiamo fatto una bella cavalcata, ora siamo all'ultima partita del curvone".




Balotelli-Mou, niente pace Mario non convocato




Dopo l'incontro con il tecnico, l'attaccante è tornato a casa, non convocato. L'agente Raiola: "Non è una sorpresa, ma Mario ha la coscienza pulita ed è tranquillissimo". Paolillo: "Sulla questione Balotelli le decisioni del tecnico sono quelle della società". Non giocherà la sfida dell'Olimpico, a differenza di Sneijder, che partirà, nonostante qualche problema fisico








Doveva essere l'incontro della pace. Invece il colloquio di stamattina tra Mourinho e Balotelli non sembra aver portato a nulla di buono. Il primo contatto tra il tecnico dell'Inter e il suo attaccante dopo le quattro mancate convocazioni tra Champions e campionato si è infatti concluso con un SuperMario che alle 11,40 sfreccia in auto lontano dalla Pinetina. E il giovane attaccante non è nella lista dei convocati per la trasferta di Roma. Cosa si siano detti i due resta per il momento un mistero, ma Mourinho non ha cambiato idea e ha dunque deciso di non convocare il giocatore neanche per la gara decisiva di domani contro i giallorossi. La squadra è atterrata a Fiumicino alle 16.50, in una zona decentrata dell'aeroporto.

Raiola non è sorpreso — Non si è fatto attendere il commento dell'agente del giocatore, Mino Raiola: "la nonconvocazione non è stata proprio una sorpresa. Mi avrebbe sorpreso il contrario. Evidentemente, se Mourinho continua a non convocare Mario, condivide la scelta con la società". Il procuratorenon ha confermato né negato che Balotelli in mattinata abbia chiesto e ottenuto un colloquio di confronto con l'allenatore portoghese. "No comment. Certo, restare ancora fuori dai convocati non gli fa piacere, ma Mario ha la coscienza pulita e si sente tranquillo. Anzi, supertranquillo. Tutti noi che gli stiamo accanto non siamo mai stati così tranquilli".

paolillo "società con mourinho" — Poi è arrivata anche la voce della società, attraverso le parole dell'amministratore delegato Ernesto Paolillo: "L'esclusione di Balotelli? Posso solo dire che le decisioni di Mourinho sono quelle della società. Siamo completamente d'accordo con il tecnico".

problemi per sneijder — Nella lista c'è invece Wesley Sneijder che ha iniziato l'allenamento con i compagni ma dopo la parte atletica e il torello non ha partecipato alle partitelle. Se Mourinho e lo staff medico decidessero di non rischiare l'olandese, che ha un problema all'adduttore della coscia destra, contro la Roma scenderà in campo il tridente con Pandev ed Eto'o ai lati di Milito, pienamente recuperato.




Napoli, vittoria e aggancio Juve rimontata e travolta: 3-1




Gli azzurri rispondono alla rete iniziale di Chiellini con i gol di Hamsik, Quagliarella e Lavezzi che nel secondo tempo mettono in ginocchio una Juve schiacciata e impaurita. Lo slovacco sbaglia anche un rigore. La squadra di Mazzarri acciuffa quella di Zaccheroni in classifica: zona Champions a -3






- Il Napoli batte la Juventus e la acciuffa al sesto posto, a tre punti dalla zona Champions League. Vince in rimonta, 3-1, grazie alle reti di Hamsik, Quagliarella e Lavezzi, in pratica tutto l'attacco, che replicano al centro iniziale di Chiellini. Vince grazie ad una spettacolare ripresa, trascinato dal pienone del San Paolo, e aiutato dai tremori dei bianconeri, ancora deludenti alla distanza, ancora rimontati. Legittima il successo con un rigore fallito da Hamsik, peraltro decisivo con un gol ed un assist, con le occasioni mancate in un secondo tempo in cui ha messo la Juve in un angolino, quello davanti a Manninger. In casa i partenopei non sono stati battuti da nessuna delle grandi: Inter, Roma, Milan e Juve. La squadra di Zac, invece - dopo i passi falsi con Siena, in Europa League e con la Samp - è costretta una volta di più a leccarsi le ferite. A cancellare il nastro della partita, a provare a ripartire daccapo. È l'11ª sconfitta in campionato, la 15ª stagionale, la 17ªpartita di fila in campionato in cui una difesa di burro subisce rete. Paradossalmente la classifica - che le dà ancora speranze legittime in chiave Europa - è meno brutta della ultima serie di prestazioni.

formazioni — Mazzarri sceglie la continuità. Lavezzi centravanti atipico, alle sue spalle Hamsik e Quagliarella pronti agli inserimenti. Zaccheroni stupisce tutti. Diego infatti si accomoda in panchina, in attacco accanto al rientrante Amauri c'è Del Piero, pur non al meglio.


NAPOLI JUVENTUS 3-1 ( gool )





Inter: Eto'o, Motta e Chivu Forze ritrovate per la volata





Segnali positivi dalla gara col Livorno: non solo i tre punti, ma anche minuti di riposo per i titolari e alcuni protagonisti "rigenerati". Mourinho attinge alla sua rosa in vista della sfida cruciale contro la Roma. Per l'Olimpico restano il dubbio Sneijder e il caso Balotelli






"In un campionato lungo vince sempre il più forte, i valori vengono fuori". José Mourinho, quando ancora parlava (niente conferenza stampa anche prima della Roma), spiegava così come la Serie A fosse più pronosticabile della Champions League, competizione dove decidono i "dettagli". Per valori si intende anche profondità della rosa. Se nella prima parte della stagione hanno "tirato la carretta" Milito e Sneijder, la vittoria sul Livorno ha riportato in auge nuovi o ritrovati protagonisti. L'Inter andrà a Roma con il caso Balotelli sempre aperto (alcuni tifosi incominciano a chiamarlo PierMario), con il dubbio Sneijder, ma con qualche risorsa in più.


eto'o, di nuovo bomber — Il primo è chiaramente Samuel Eto'o, protagonista della prima doppietta del 2010, a pochi giorni dal primo gol, quello di Londra. Due reti da centravanti vero, giocando da centravanti vero per l'assenza di Milito. Il camerunese già negli scorsi mesi aveva completamente sposato il progetto Mourinho: non ha fatto una piega quando è finito in panchina, ha pressato come un centrocampista di quantità quando è stato schierato sugli esterni. Ora è tornata anche la lucidità sottoporta: 10 gol in campionato, 13 totali in stagone, nonostante l'assenza per la coppa d'Africa.

motta e chivu — Non è il solo segnale della tranquilla serata col Livorno: dopo 77 giorni è tornato, senza accusare strascichi, Cristian Chivu: il suo rientro riempe il buco sulla sinistra (in attesa di conferme sulla salute del ginocchio di Santon), liberando per il centrocampo Zanetti. In mezzo si segnala la crescita, dopo la già buona prestazione di Londra, di Thiago Motta. Il brasiliano ha fornito due assist e ha fatto rivedere la qualità che lo aveva reso uno dei migliori centrocampisti del campionato nella sua stgione a Genova.

minuti di riposo — In questa fase di impegni ravvicinati, poi, risparmiare minuti ai titolari può essere fondamentale. In questo senso la gara di ieri è stata una manna, con Milito e Stankovic a riposo forzato e Lucio e Samuel seduti in panchina a guardare Cordoba e Materzzi, alternative ieri affidabili. Quasi mezz'ora "risparmiata" anche a Cambiasso, mentre Muntari è ricomparso dopo il patatrac di Catania e Quaresma ha fatto la pace col pubblico. Serve tutto per rintuzzare la rimonta della Roma, euforica. La sfida dell'Olimpico è cruciale per lo scudetto, l'Inter non ci arriva in affanno.






Yepes ha firmato per il Milan Per lui 900 mila euro l'anno



Il difensore colombiano del Chievo, 34 anni, oggi ha sottoscritto l'accordo. In scadenza di contratto, si legherà al club rossonero per due stagioni. Per ora in via Turati smentiscono







La firma è già arrivata, manca solo l’annuncio delle società. Mario Yepes è un giocatore del Milan, il primo rinforzo di Leonardo per la stagione che verrà, anche se il club rossonero smentisce. Il difensore del Chievo ha consegnato la salvezza nelle mani dei gialloblù (anche se non ancora matematica, ma con 37 punti la squadra di Di Carlo è praticamente al sicuro) e poi ha messo nero su bianco il suo futuro. Guadagnerà 900 mila euro a stagione per due anni.

non serve il trasloco — Yepes è il capitano della nazionale colombiana, ha 34 anni ed era in scadenza di contratto con il Chievo. Lui stesso l’estate scorsa aveva scelto di firmare per un solo anno, con l’obiettivo di fare un ottimo campionato e di essere notato da una grande. E così è successo. Il Milan non si è lasciato scappare l’occasione di prendere a costo zero un centrale esperto per rinforzare la difesa che perderà pezzi importanti (di sicuro Favalli, forse Kaladze). Yepes non dovrà neppure fare le valigie, visto che la sua famiglia (moglie e due figli) abita già a Milano, in zona San Siro. A Verona Yepes era entrato nel cuore dei tifosi e anche del presidente Luca Campedelli, che è dispiaciuto ma convinto di poter trovare il sostituto all’altezza.





Palermo, due turni a Cavani Milan senza Pirlo e Dinho



L'uruguaiano paga un insulto agli ufficiali di gara alla fine della partita col Genoa. Col Bologna Rossi non avrà neanche Balzaretti e Kjaer. Anche Leonardo paga un conto salato: una giornata al regista della Nazionale e al brasiliano, che salteranno Cagliari







Dopo l'11ª giornata di serie A il giudice sportivo ha squalificato per due turni Cavani (Palermo) e per uno altri otto giocatori: si tratta di Dessena (Cagliari), Kjaer e Balzaretti (Palermo), Pirlo e Ronaldinho (Milan), Milanetto (Genoa), Pinzi (Chievo) e Raggi (Bologna). Sono diffidati Biagianti e Mascara (Catania), Bocchetti (Genoa), Canini (Cagliari), Flamini (Milan), Mudingayi (Bologna), Accardi e Padalino (Sampdoria), Ariatti (Chievo), Gazzi (Bari), Lichtsteiner (Lazio), Perticone (Livorno) e Valdes (Atalanta).

INATTESA — L'unico stop inatteso è proprio quello dell'uruguaiano del Palermo Edinson Cavani. Il centravanti di Zamparini non è stato espulso, ma paga per qualche parola di troppo detta alla fine del match all'indirizzo della terna arbitrale dopo il finale di Genova, con il rigore del pareggio di Kharja concesso alla squadra di casa ben oltre i quattro minuti di recupero inizialmente concessi.



sabato 20 marzo 2010

Beckham scrive al Milan "Vincete lo scudetto"



Il giocatore inglese alla squadra: "Al mister e a tutti i miei amici voglio augurare buona fortuna per il resto della stagione e spero che porterete a casa il titolo". Intanto il luminare Greg Whyte sostiene che potrebbe recuperare in tempo per i Mondiali








Al mister e a tutti i miei amici voglio augurare buona fortuna per il resto della stagione e spero che porterete a casa il titolo". Con queste parole si apre il messaggio che David Beckham ha inviato alla squadra pochi giorni dopo l'infortunio e l'operazione al tendine di Achille. Il campione inglese ha voluto rivolgere un sincero in bocca al lupo ai compagni per il finale di stagione. Il sito del Milan riporta il testo del messaggio che Leonardo ha letto alla squadra prima dell'allenamento mattutino. "Vorrei anche dire grazie a tutti voi per il sostegno e l'amore che tutti mi avete dimostrato dopo la partita con il Chievo, mi avete veramente emozionato e so che ho veri amici nella squadra - continua Beckham -. Spero di giocare con voi ancora e di essere parte di questo meraviglioso club. Ancora una volta grazie per il vostro affetto e in bocca al lupo".

sognare il sudafrica — Intanto c'è chi sostiene che Beckham potrebbe recuperare in tempo per i Mondiali. Greg Whyte, il luminare di medicina sportiva, prima della Coppa del Mondo del 2002 rimise in piedi il giocatore dopo l’infortunio al metatarso e nel 1994 guarì il campione di pentathlon, James Greenwell, che tornò a correre appena 22 giorni dopo la rottura del tendine di Achille (lo stesso infortunio di Becks) e che tre mesi più tardi stabilì il suo record personale nella specialità.




Juve contestata a Londra Del Piero: "Stagione no"



Un gruppo di ultrà ha circondato il pullman della squadra a fine gara prendendo di mira Cannavaro e Zebina, che dice: "Sono stato insultato da una trentina di teppisti e razzisti, ho mostrato il dito medio, chiedo scusa ai bambini". Zaccheroni: "Mi dispiace, ci tenevo alla coppa". Il capitano: "La stagione più difficile dopo quella dell'esonero di Lippi"







Amareggiato e deluso ma non rassegnato. Alberto Zaccheroni non si nasconde, ammette gli errori della sua squadra nella disastrosa trasferta in casa del Fulham, ma cerca di difenderla dalla violenta contestazione del dopo-gara.

contestazione — Al termine della partita un gruppo di ultrà ha circondato il pullman della Juventus insultando pesantemente i giocatori. Presi di mira soprattutto Jonathan Zebina, che all'uscita del campo dopo essere stato espulso aveva mostrato il dito medio proprio verso il settore ospiti, e Fabio Cannavaro. Roberto Bettega è intervenuto nel tentativo di stemperare la tensione, ma il colloquio con alcuni rappresentanti della tifoseria non è bastato per zittire i cori contro la squadra, colpevole di una prova desolante, l'ennesima di una stagione sempre più difficile.



La Juventus tocca il fondo 1-4 col Fulham: addio Europa



I bianconeri dilapidano il 3-1 di Torino e vengono eliminati a Londra nel ritorno degli ottavi di finale di Europa League, rimontati peggio che contro il Siena. Stavolta alla rete illlusoria di Trezeguet rispondono infatti Zamora, la doppietta di Gera, e Dempsey. Espulsi Cannavaro e Zebina







La Juventus - dopo le tre reti prese in rimonta dal Siena - ne incassa quattro in rimonta anche dal Fulham, ed esce malinconicamente dall'Europa League, sconfitta 4-1 a Londra dalla modesta squadra di Hodgson, decima in Premier League. Forse la peggior Juventus di questa pur disgraziata stagione dilapida dunque il 3-1 dell'andata a Torino, e dopo il gol illusorio segnato da Trezeguet, viene spazzata via dalle reti di Zamora, Gera (due, una su rigore) e Dempsey. Finisce addirittura in nove uomini, per le espulsioni di Cannavaro e Zebina, in una partita che farà discutere, per l'atteggiamento arrendevole della squadra e le scelte di Zaccheroni, che tiene fuori Marchisio, Poulsen (riciclabile anche da difensore centrale, vista l'emergenza), e Del Piero, entrato a gara compromessa.
illusione trezeguet — La Juve segna subito. Già al 2'. Con il solito Trezeguet, primo giocatore bianconero ad andare in doppia cifra stagionale di gol, 10, con una rete delle sue, da rapace d'area, con un sinistro preciso dopo un rimpallo. Gara in discesa, dunque, dopo il 3-1 dell'andata, vero?



Berlusconi torna a sperare: "Lo scudetto? Io ci credo"



l gol di Seedorf che negli ultimi minuti di Milan-Chievo ha portato i rossoneri a -1 dalla capolista Inter a dieci giornate dal termine del campionato, ha ridato fiducia anche a Silvio Berlusconi. "Io ci credo. E dobbiamo crederci tutti fino alla fine", ha detto il Presidente del Consiglio parlando con alcuni deputati.





passo indietro — Quello del numero uno rossonero è un piccolo passo indietro. Nel corso della stagione Berlusconi ha più volte criticato la sua squadra, punzecchiando il tecnico Leonardo. Dopo i quattro gol rimediati nella serataccia di Manchester aveva detto: "Sarebbe meglio non parlare di calcio per me in questo momento... Ma io non sono come quelli della sinistra, che sono sempre incazzati. Un mio senatore mi ha detto che piange per le nostre sconfitte. Io gli ho risposto 'caro amico, piango anche io per il Milan, ma in più ci metto anche il grano...'". Eppure in pochi giorni la situazione si è ribaltata. Venerdì è arrivata la sconfitta dell'Inter a Catania, domenica sera la vittoria in extremis dei rossoneri a San Siro nel posticipo e martedì a Londra il passaggio del turno contro il Chelsea dei nerazzurri, che saranno ancora impegnati sui tre fronti (campionato, coppa Italia e Champions League). Risultato? Berlusconi spera concretamente nello scudetto. Lo ha confermato lo stesso patron del Milan ieri sera in occasione della cena con i deputati del Pdl presso il Castello di Tor Crescenza, alle porte di Roma.

"nesta rientrerà presto" — Berlusconi ha anche portato buone notizie dall'infermeria di Milanello, che in questo momento è particolarmente affollata. Alla presidente del Milan Club Montecitorio, Paola Frassinetti, che gli chiedeva di acquistare un difensore, ha risposto con un'ampia rassicurazione: "Tranquilli. Nesta sta bene e vedrete che rientrerà prima del previsto"


venerdì 19 marzo 2010

Inter: 1 mese, 9 gare Moratti: "Pensare al campionato"



Squadra al lavoro per la trasferta di Palermo: domani il sorteggio di Champions, poi si gioca ogni tre giorni in campionato, in Europa e in coppa Italia . Il presidente: "Voltiamo pagina dopo la Champions, pensiamo al Palermo". Gli impegni ravvicinati impongono il recupero di tutta la rosa: Balotelli ieri ha ritrovato il gruppo, in un clima disteso, ma il procuratore Raiola polemizza con Materazzi








Ritirare lo champagne, lavare i bicchieri, abbandonare il salone delle feste e tornare sul campo. Gli "eroi di Londra" devono voltare pagina, l'Inter è tornata oggi al lavoro per la trasferta di Palermo. Non c'è tempo per dormire sugli allori: nel prossimo mese nove partite attendono la squadra di Mourinho. Una ogni tre giorni, senza eccezioni. Più un appuntamento da seguire in tv: domani, alle 12, il sorteggio di Champions a Nyon. Anche Massimo Moratti eveidenzia la necessità di voltar pagina: "Va tutto bene, sono felicissimo per la Champions, ma adesso pensiamo al Palermo, sarà una partita difficile. Rinnovo i complimenti a Mourinho, naturalmente, ma adesso dobbiamo concentrarci sul campionato italiano. Giriamo pagina, ripenseremo alla Coppa quando conosceremo il nostro prossimo avversario e dovremo preparare la prossima partita"



Raiola rialza Balotelli "Mario non è in guerra"



Il procuratore del giocatore a Chiambretti Night: "Mario non è in lotta né con l'Inter né con Mourinho. Il rapporto deve crescere e migliorare, ma lui non è cattivo come vogliono far credere. Siamo qui per migliorare tutti: noi speriamo di giocare la prossima gara di Champions"








Nessuna guerra, al massimo delle incomprensioni nate anche da notizie false o ingigantite, ma sicuramente un rapporto che deve "crescere e migliorare". Lo dice Mino Raiola, il nuovo procuratore di Mario Balotelli, che ha preso le difese del suo assistito in collegamento telefonico con il Chiambretti Night.

l'esclusione — L'agente dell'attaccante ha cercato di spiegare i motivi dell'esclusione dalla sfida di ieri contro il Chelsea. "Sul provvedimento non so rispondere, bisogna chiederlo a Mourinho - dice Raiola -, nemmeno Mario sapeva di non essere stato convocato. Quando l'ha saputo, da ragazzino di 19 anni, arrabbiato e deluso, ha preso ed è andato via, mi ha detto che ci ha messo 25 secondi a uscire dal campo di Appiano Gentile". Raiola assicura che tra Balotelli e la squadra "Non c'è assolutamente guerra, è un rapporto che deve crescere, che deve di certo migliorare , ma guerra no. Ogni cosa che fa Mario viene messa sotto la lente d'ingrandimento, anche esagerando, sta troppo sotto le luci mediatiche e secondo me dovremmo uscirne".



Zaccheroni carica la Juve Facciamo come l'Inter



L'allenatore della Juventus a Londra alla vigilia del ritorno degli ottavi di Europa League: "Quello di ieri è un risultato importante per come è stato conseguito. Rilancia in campo internazionale il calcio italiano. La sfida col Fulham? Ci teniamo tantissimo a passare il turno". Del Piero: "Un bel ricordo inglese? Le partite con il Manchester United"






"La vittoria dell'Inter è un grande risultato non solo per i nerazzurri, ma per tutto il calcio italiano". Così Alberto Zaccheroni - a Londra per la partita Fulham-Juventus di Europa League in programma domani - ha commentato il successo dei ragazzi di Jose Mourinho ieri sera allo Stamford Bridge contro il Chelsea. "È un grande risultato - ha dichiarato l'allenatore bianconero - non solo per l'importanza della partita ma per come è stato conseguito. L'Inter è una squadra molto competitiva, e ora ai quarti deve essere messa tra le favorite per la finale di Madrid. Il successo nerazzurro rilancia in campo internazionale il calcio italiano"
ZAC SU MOTIVAZIONI E GRYGERA — "Qualche cambio c'è da aspettarselo, visto che ho un difensore squalificato e altri che non hanno giocato domenica - ha aggiunto Zac -.
Abbiamo speso molto nell'ultimo periodo, ma c'è il vantaggio di avere avuto un giorno in più per recuperare energie preziose. È fuor di dubbio che domani ci sarà molto da spendere sul piano fisico, quindi serviranno giocatori in grado di sostenere ritmi importanti, anche perchè una caratteristica del Fulham è quella di riuscire a stare a lungo in partita con grande intensità. Ci teniamo moltissimo a superare il turno". Vietato, però, parlare di modulo: "Gestire il risultato non significa proporre più o meno attaccanti. Basta guardare la Roma degli ultimi anni che ha fatto molto bene senza dare punti di riferimento. Quello che conta è l'atteggiamento". Chi avrà bisogno di riferimenti è Grygera, autore di una prestazione disastrosa contro il Siena: "Ho parlato con lui, perchè mi sembrava doveroso farlo, sapendo cosa si prova in certi momenti. Sta bene, è incappato in un errore, cosa che può capitare anche a un attaccante, ma nel caso di un difensore si sottolinea di più. Gli ho ricordato quanto ha dato alla Juventus in passato e gli ho detto che deve continuare a farlo. Ho la massima fiducia in lui".




Lo psicologo della Pellegrini per risolvere la crisi Lazio



Accordo fra il club biancoceleste e Daniele Popolizio, il motivatore della nuotatrice. È forse l'ultima carta di Lotito per risollevare un gruppo che, in crisi di risultati, rischia la serie B







NORCIA (Perugia), 17 marzo 2010 - Primo giorno di ritiro per la Lazio, con sorpresa. A Norcia, infatti, la squadra biancoceleste non è stata accompagnata da alcun dirigente, per volonta del presidente, ma ha trovato una nuova figura che dovrebbe aiutarla a uscire dal suo stato di crisi: uno psicologo. Lotito, infatti, ha "assunto" fino a fine stagione Daniele Popolizio, psicologo dello sport e motivatore della nuotatrice Federica Pellegrini e della pattinatrice Carolina Kostner. Dove non arrivano le gambe deve poter arrivare la testa: questo, forse, il pensiero della dirigenza biancoceleste nel momento in cui ha deciso di affiancare allo staff una nuova figura, già mental coach del circolo Canottieri Aniene di Roma.

crisi — Una mossa in più, forse l'ultima, per compattare il gruppo e scuoterlo dalla crisi di risultati, 4 punti in cinque gare con Reja, e di classifica, quartultimo posto, in cui versa. La Lazio, recuce dal pesante scivolone interno contro il Bari, non vince dal 14 febbraio, 2-0 a Parma, e domenica è attesa da una difficile trasferta, a Cagliari. Reja, che dovrà fare a meno, fra infortuni e squalifica, di Zarate, Firmani, Radu, Matuzalem, Foggia, Dabo, Meghni, sta lavorando nel silenzio del ritiro di Norcia per scuotere la squadra e risollevarla da involuzione tecnica e paura. In gruppo, che consta di 24 giocatori, il tecnico ha voluto pure i tre squalificati (Zarate, Firmani e Radu), per tenere tutti uniti e far capire che la missione salvezza passa per una profonda presa di coscienza, sia del collettivo, sia dei singoli. Adesso, dopo il cambio di tecnico - da Ballardini a Reja - e il ritiro, è la volta dell'arrivo dello psicologo: un motivatore, un esperto di blocchi pricologici, come chiave per rimettere benzina nell'ingolfato motore biancocelste.



Hamsik orgoglio Napoli "Col Milan senza paura"




Lo slovacco pronto per la sfida in casa dei rossoneri: "Una gara emozionante, è sempre bellissimo giocare a San Siro: io credo che il Napoli possa dire la sua. Noi in crisi? Giochiamo bene e creiamo tante occasioni, il problema è che non riusciamo a tradurle in gol"






Il capocannoniere della squadra in crisi di risultati, presenta i conti tipo economista del calcio giocato: “C’è crisi, sì”. In linea con il periodo, caro Marek Hamsik: “Sì, vabbè, ma per quel che ci riguarda è soltanto una crisi di gol”
LA SOLUZIONE
— Il calciatore slovacco, capitano della Nazionale nonché miglior calciatore del suo Paese nell'anno 2009, ha le idee come sempre ben chiare: “Giochiamo bene e creiamo tante occasioni, ma il problema è che non riusciamo a tradurle in gol”. Lei ne ha realizzati 9 ed è il capocannoniere della squadra, mentre Quagliarella (7), Denis e Lavezzi (4 per loro) hanno segnato in tre meno del solo Di Natale: 15 reti contro le 19 del principe dei cannonieri della serie A. “Io sono un centrocampista, mica posso fare sempre gol”, ha spiegato ancora Hamsik a margine della presentazione di un evento marketing del club. “La cosa fondamentale, comunque, è la squadra: né io, ne gli altri singoli. Dobbiamo concentrarci tutti sull’unico problema che abbiamo: la finalizzazione. Sfruttiamo le occasioni e poi vediamo: è l’unica soluzione che conosco”. Di un realismo sconcertante.
il record — Il prossimo impegno è al Meazza con il Milan: “Una partita emozionante, è sempre bellissimo giocare a San Siro: io credo che il Napoli possa dire la sua”. Finale dedicato all’emozione della fascia di capitano azzurro, indossata sabato con la Fiorentina per l’assenza di Paolo Cannavaro, squalificato. Marek è diventato il più giovane capitano della storia del Napoli (capitan Juliano, negli Anni 60, aveva 23 anni): “E’ stato bellissimo, un grande onore, ma purtroppo non ha portato fortuna…



Blanc: "Felipe Melo resta Zac? Sta facendo bene"




Il presidente della Juventus conferma il centrocampista brasiliano per la prossima stagione, ma non scioglie i dubbi sul futuro di Zaccheroni: "Sta facendo un buon lavoro, decideremo a fine campionato". Sulla vittoria dell'Inter a Stamford Bridge: "Un bene per il calcio italiano"








Il futuro di Felipe Melo è a Torino: il brasiliano resterà alla Juventus anche il prossimo anno. E la vittoria dell'Inter è un bene per il calcio italiano, mentre adesso tocca alla Juve andare avanti in Europa. Parola del presidente bianconero Jean Claude Blanc, a margine della "Star Conference 2010: "Melo resterà con noi, ma non faccio altri commenti sul mercato futuro, concentriamoci su queste gare che mancano fino alla fine del campionato senza guardare troppo avanti, ma dimostrando sul campo le qualità fino alla fine - dice Blanc -. In Europa è importante tifare per le squadre di serie A per il futuro del calcio italiano. In gioco sono rimaste due rappresentanti e speriamo vadano avanti".

zac e gli obiettivi — Il presidente ha poi parlato dei punti persi col Siena: "Non è stata una bella gara, c'è stato purtroppo un calo di concentrazione che abbiamo pagato. Peccato perché avevamo tutte le carte in regola per vincere". Ora c'è il Fulham in Europa League. A chi gli ricorda 'emergenza portieri e le voci di un ballottaggio tra Chimenti e Pinsoglio, Blanc risponde:"Ho fiducia nel mister, farà sicuramente la scelta giusta". A proposito di Zaccheroni e del suo futuro, il presidente bianconero ribadisce: "Sta facendo un bel lavoro, ne parliamo a fine stagione. Terzo posto? Teniamo i piedi per terra e facciamo un passo alla volta".



Petrucci: "Balotelli? Mourinho ha avuto ragione"



Il presidente del Coni dice la sua sulla decisione di lasciare il nerazzurro a Milano. "Se è stato escluso c'era un motivo e il risultato parla a favore dell'allenatore dell'Inter"







"Se è stato escluso c'era un motivo, e poi Mourinho aveva ragione, il risultato parla a suo favore". Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, fa i complimenti all'Inter per il passaggio ai quarti della Champions League e risponde così anche alle polemiche sulla mancata convocazione di Mario Balotelli per la gara con il Chelsea. "Il giocatore non si perde - ha detto Petrucci -, gioca nell'Inter e nell'Under 21. Basta con i soliti refrain anche sulla Nazionale: prima c'era Cassano, ora Balotelli. Se Lippi sceglie un altro va rispettato". Quanto alla vittoria di Londra, Petrucci ribadisce i "complimenti a Moratti, la realtà è che si è battuta una grande del calcio e il risultato dell'Inter vale di più. Ma voglio far notare una cosa: si parla sempre dei nostri stadi, avete visto su che campo si è giocato? Se fosse accaduto in Italia...".

abete — Il presidente della Figc Giancarlo Abete getta acqua sul fuoco: "Balotelli è stato lasciato a casa? Non bisogna personalizzare, si tratta di scelte che rientrano nella gestione di una squadra. E l'Inter ha vinto una partita in cui ha giocato da squadra dall'inizio alla fine. Il sorteggio? Visti gli accoppiamenti degli ottavi, con alcuni scontri eccellenti, c'è spazio per avere un po' più di fortuna nei quarti".




Nesta spera e il Milan sorride "Inter arrivo per lo scudetto"








Il difensore ottimista: "L'infortunio è meno grave del previsto. Potrei anche farcela a recuperare per la fine del campionato. E speriamo che la Champions tolga un po' di energie a un'Inter molto forte". Anche Beckham è stato dimesso e il chirurgo dice: "Si muove sempre meglio"

ROMA, 17 marzo 2010 - Le notizie buone in casa Milan arrivano quando meno te l'aspetti. Perché se Beckham e Nesta oggi hanno lasciato le rispettive cliniche per tornare a casa, sul difensore ci sono buone nuove e lo rivela lo stesso Alessandro, lasciando Villa Stuart: "Ho già fatto una seduta di ginnastica - ha spiegato a Sky Sport 24 - la visita di Lippi? È venuto in amicizia. Argomento nazionale? Come vedete non mi porta bene". Ieri sera Nesta ha visto in tv Chelsea-Inter: "È stata una bella partita". Proprio l'impegno europeo dell'Inter potrebbe essere la carta vincente del Milan in campionato: "Speriamo che gli tolga un po' di energie - continua Nesta - ma sono forti. E io potrei anche giocare le ultime giornate. Non me lo aspettavo, ma hanno visto che c'era un pezzo di tendine attaccato e sarà meno lunga del previsto. Ora ci rimbocchiamo le maniche come sempre". Insomma nella rincorsa scudetto dei rossoneri all'Inter, Nesta potrebbe diventare un valore aggiunto, non da poco.



speranza beck
— David Beckham si sta riprendendo velocemente dall'intervento al tendine d'Achille e ha già lasciato la Finlandia per tornare a Londra. Ha detto il chirurgo Sakari Orava che lo ha operato: "Sta recuperando molto bene, ha iniziato a camminare con le stampelle. Si muove sempre meglio". Il 34enne centrocampista si è rotto il tendine durante la partita vinta 1-0 dai rossoneri contro il Chievo domenica scorsa ed è andato in Finlandia per essere operato da uno dei migliori specialisti al mondo. Per lui l'addio alla carriera è scongiurato, anche se il Mondiale in Sudafrica è impossibile da raggiungere.







martedì 16 marzo 2010

Felipe Melo chiede scusa "Ma i tifosi ci sostengano"



Dopo la reazione "scomposta" alle contestazioni dei tifosi, il mediano ha diffuso una dichiarazione: "Ero amareggiato, mi è uscita una parola di troppo, chiedo scusa per il mio comportamento. Ma io e i miei compagni abbiamo bisogno del sostegno di tutti gli juventini"









Il nervosismo a volte gioca brutti scherzi. Soprattutto ai giocatori più sanguigni, e Felipe Melo è sicuramente uno di questi. Il mediano bianconero, da mesi nel mirino dei tifosi a causa di un rendimento al di sotto delle aspettative (e di una valutazione estiva di 25 milioni di euro), ieri ha risposto agli ennesimi cori dei tifosi a muso duro, dal campo. Un “vaffa” e altri insulti, dedicati platealmente a una frangia di tifosi juventini, che, con un coro gli avevano rinfacciato i suoi trascorsi in maglia viola (utilizzando un’espressione più colorita). L’episodio è accaduto nel finale di partita, poco dopo il 3-3 di Ghezzal.



Mourinho snobba Balotelli "L'allenatore fa le sue scelte"




Il tecnico dell'Inter alla vigilia del match contro il Chelsea: "Sono preparato ad affrontare l'inevitabile emozione: questa è casa mia". E sull'esclusione dai convocati di Mario: "Ho portato 20 giocatori, perché parlare di chi non c'è?". E sul campionato: "Tutti sanno perchè la situazione è cambiata: se parlo mi becco altre tre giornate"









- La sala stampa che accoglie il ritorno di José Mourinho al Chelsea è ricavata da uno stanzone del museo dei Blues. All’entrata campeggia una vetrina con il cappotto del tecnico portoghese, quello che aveva fatto la storia dei suoi primi anni londinesi, e la frase "I’m a special one". Basta questo per capire quanto l’uomo che ha lasciato "a casa" Balotelli qui sia "di casa". Ma ci sarà tempo per l’amarcord, i temi caldi sono altri.




Beckham, stagione finita È sicuro: salta il Mondiale




Il centrocampista inglese non riuscirà a recuperare in tempo per il Sudafrica dalla rottura del tendine d'Achille della gamba sinistra. Lo conferma il chirugo che lo ha operato questo pomeriggio in Finlandia: "Per cominciare a tirare calci e giocare (ci vorranno) circa tre mesi". Ma lui vuole tornare: "Spero in una guarigione rapida"








Salterà il Mondiale ma non vuole chiudere così la sua carriera. David Beckham è stato operato nel pomeriggio in Finlandia dopo la rottura del tendine di Achille della gamba sinistra ma ha intenzione di tornare di nuovo a giocare a calcio, anche se recuperare da un infortunio del genere non sarà cosa semplice. Ha capito subito che qualcosa si era rotto quando, tutto solo con il pallone fra i piedi, al 42' della ripresa contro il Chievo si è fermato nel cerchio di centrocampo per poi sdraiarsi in lacrime a bordo campo.



Chelsea, più premi Inter, bacheca più ricca




Per i nerazzurri più diritti televisivi e più storia, il Chelsea meglio come fatturato, vendita di biglietti e merchandising. Ma i Blues hanno avuto bisogno di un importante intervento di Abramovich per risanare il bilancio







Nelle ultime 5 stagioni il Chelsea è il club che ha incassato più premi dalla Champions League, 183,7 milioni di euro (l’Inter: 125,7), nonostante non abbia ancora vinto una coppa. Allo Stamford Bridge l’equazione grandi investimenti e grandi introiti (e grandi debiti) è la più alta in Europa. L’Inter ha più storia e una più ricca bacheca di coppe internazionali, ma non regge il confronto con gli altri indicatori economici: valore del club, appeal del brand, fatturato, merchandising. Chelsea-Inter non è solo la sfida tra presidenti generosi, Abramovich e Moratti, tra il tecnico Special Mourinho e il Normal Ancelotti, è l’incrocio tra due prime delle classe. Squadre da battere in Premier e in serie A, giganti dell’azienda-calcio d’Europa.

DIRITTI TV: MEGLIO L’INTER — A leggere i numeri dei più autorevoli analisti di finanza dello sport, c’è un dato che sembra lampeggiare: l’Inter ha incassato una cifra maggiore dai diritti televisivi. Lo dice il rapporto Deloitte 2010: nella Football Money League (i dati sono ricavati dai bilanci depositati a chiusura della stagione ‘08-‘09), il Chelsea la spunta sul fatturato generale (242,3 milioni contro i 196,5 dell’Inter), sulla vendita dei biglietti (87,4 milioni contro i 28,2 dell’Inter), quasi un pareggio sul merchandising (Chelsea: 62 milioni; Inter: 52,6), ma sui diritti tv è promossa la società di Moratti. I nerazzurri hanno incassato 115,7 milioni superando gli inglesi, fermi a 92,9. Il valore potenziale del Chelsea (stimato dall’americana Forbes) resta di gran lunga superiore (609 milioni contro 281); la forbice si assottiglia per appeal e brand, perché il marchio dei Blues vale 180 milioni, quello dei nerazzurri 100 (fonte: Brand Finance 2009).

BILANCI: CHELSEA RISANATO — La notizia (gira per l’Europa da un paio di mesi) è il risanamento dei conti del Chelsea. Una robusta ricapitalizzazione annunciata il 30 dicembre ‘09 da Abramovich, registrata a chiusura del bilancio il 30 giugno ‘09, ha azzerato i debiti del Chelsea football club verso la controllante Chelsea limited (società che fa capo a Abramovich), convertendo in capitale i suoi crediti verso il club. Un’operazione sviluppata in 2 anni: il miliardario russo (il 50° uomo più ricco del Pianeta, ranking Forbes ‘10) ha ridotto il debito da 820 milioni di 2 stagioni fa ai 560 dell’ultimo anno, poi ha cancellato i numeri in rosso. Su questo piano l’Inter è intervenuta solo in parte. Nel bilancio chiuso il 30 giugno ‘09, presentava debiti per 431,55 milioni e crediti per 66,34 milioni (fonte: IlSole24Ore). Anche sul saldo annuale meglio gli inglesi: nell’ultimo bilancio, il Chelsea ha dichiarato una perdita di 52,1 milioni, l’Inter di 154,4 costringendo Moratti a un aumento di capitale di 70 milioni. In 14 anni di gestione Moratti, l’Inter ha fatto registrare una perdita di circa 1,15 miliardi di cui circa 730 milioni coperti da Moratti. Il russo ha salvato gli inglesi, destinati a un sicuro crack. A Stamford, anche l’Italia fa il tifo per gli stranieri: per l’argentino Milito o il camerunese Eto’o. Un Inter ai quarti potrebbe salvare il fallimento in Champions del nostro calcio (occhio sempre al ranking). Mentre, grazie ai premi in palio, per Moratti il passaggio del turno vale un tesoro.




Milan, il -1 è servito Seedorf piega il Chievo




I rossoneri si portano in classifica a un punto dall'Inter grazie a una magia dell'olandese (appena entrato) nel recupero. Ma quanta sofferenza per battere i veronesi, che recriminano per gol annullato per dubbio fuorigioco. Un palo per parte: di Mantovani e Ronaldinho. Grave infortunio a Beckham: rottura del tendine d'Achille







Il Milan perde pezzi, ma guadagna punti: al 91', con un destro pazzesco, di quelli doc che portano la firma sul pallone, Clarence Seedorf inventa il gol della vita. E' la rete che porta i rossoneri a un punto dall'Inter dopo una partita sofferta e disperata, contro un avversario, il Chievo, che se la gioca fino all'ultimo e che nel primo tempo va anche in gol, poi annullato. E' la vittoria del cuore, che non cancella tutti i problemi del Milan evidenziati con la lente di ingrandimento da un ottimo avversario. Anzi, la sfida lascia in eredità l'infortunio di Abate (distorsione al ginocchio) e il dramma di Beckham che, per la rottura del tendine d'Achille sinistro dice addio al sogno Mondiale.





Roma, stop a Livorno: 3-3 Troppi errori, chance persa




I giallorossi devono accontentarsi del -6 dall'Inter in classifica, dopo aver assaporato il -4. Cinque gol in 19 minuti nel primo tempo, con Lucarelli che per due volte beffa i giallorossi sul filo del fuorigioco. La Roma risponde prima con Perrotta, poi prova a scappare con Toni e Pizarro: ma nella ripresa il centravanti amaranto si procura il rigore del pari definitivo






Ebbene sì, l'occasione per puntare allo scudetto era ghiotta ed è sfumata: poteva essere -4 dall'Inter, è invece -6. A Livorno la Roma segna tre gol ma ne subisce altrettanti da quello che finora si era segnalato come il peggiore attacco della serie A. Per tre volte Cristiano Lucarelli beffa una difesa che non è ancora registrata sulle ambizioni di classifica: in un paio di occasioni sul filo del fuorigioco, nella terza innescando un rigore. E per il tecnico giallorosso Claudio Ranieri il lavoro è ancora molto, se l'intenzione è puntare ai vertici botta e risposta — Si comincia secondo copione, con un Livorno determinato e aggressivo e una Roma che appena può tiene palla e cerca di far raffreddare gli spiriti dell'avversario. Il quale, però riesce a sfuggire alla squadra di Ranieri già al 9', quando Lucarelli va via sulla destra su lancio da metà campo: siamo sul filo del fuorigioco, ma la conclusione diventa gol. A questo punto la Roma deve cambiare tattica e rispondere per le rime: lo fa nel giro di un minuto, mandando subito palla in area per la torre di Toni, tacco di Taddei e Perrotta non spreca la palla del pari. Ormai la partita ha cambiato volto, ed è tutta un botta e risposta: al 19' Toni procura una punizione dalla sinistra, sulla cui battuta prolunga di testa Perrotta e il centravanti emiliano, in una posizione dove il fuorigioco è più di un sospetto, sempre di testa mette dentro. Dietro, però, i giallorossi devono ancora prendere le misure a un Lucarelli che gioca col fuorigioco alla Inzaghi: altro lancio addomesticato al 26' dall'esperto centravanti, dribbling su Julio Sergio ed è 2-2. Ma nuovamente la Roma è fulminea nel ristabilire lo status quo: è ancora Perrotta a imperversare sulla destra, palla in mezzo per Pizarro e riecco il +1 per gli ospiti. I quali poi avrebbero anche l'occasione d'oro per il doppio vantaggio, visto che un Menez inizialmente impacciato ma via via più fluido procura un rigore, ma Pizarro trova solo il palo. E allora meglio provare, come all'inizio del tempo, a "governare" una partita imbizzarrita più che nelle aspettative, portando nello spogliatoio il vantaggio all'intervallo.







Del Piero, il 300° gol non basta Siena rimontona alla Juve




Si passa dal 3-0 al 3-3. I bianconeri di Zaccheroni segnano subito due volte con il capitano - che porta a 300 le reti personali in carriera - e con Candreva, ma si fanno riacciuffare da Maccarone e dalla doppietta di Ghezzal (secondo gol su rigore). Lieve infortunio per Legrottaglie







Alla Juventus non basta un Del Piero da record per battere il Siena. Non le bastano nemmeno tre gol di vantaggio in casa. I toscani rimontano incredibilmente, e portano via da Torino un punticino preziosissimo in chiave salvezza che vale il quinto risultato utile consecutivo. E così la Juve spreca l'opportunità di approfittare della sconfitta del Palermo e del pari della Roma, in prospettiva Champions League 2010-11. Con Zaccheroni in panchina i bianconeri fanno rete spesso e volentieri (17 in 10 gare), ma ne subiscono tante, troppe (ben 13). Quelle di Ghezzal (doppietta nella ripresa) e Maccarone (che guadagna anche un rigore) rovinano la festa dei 300 gol in carriera a Del Piero, autore di una doppietta, che era diventata tris bianconero grazie a Candreva. La Juve dimostra l'incapacità di gestire un vantaggio, nonchè la propria fragilità difensiva e psicologica: la cura Zaccheroni non è ancora completa, per un campionato iniziato in maniera pessima e non ancora raddrizzato.