martedì 24 marzo 2009

Tirare bene un rigore? Si impara all'università

Uno studio statistico dell'ateneo di Liverpool ha prodotto la formula che trasforma con certezza un tiro dagli 11 metri in un gol: velocità del pallone di almeno 105 km/h, rincorsa attorno ai 5-6 passi, angolo di approccio di 20-30 gradi.........Nino non avrebbe più paura di tirare un calcio di rigore, perché adesso hanno finalmente scoperto la formula matematica per il penalty-perfetto, quello che nessun portiere è in grado di intercettare. Il merito va ad un gruppo di scienziati della John Moores University di Liverpool che, studiando ore ed ore di filmati in HD delle telecamere di Sky Sports Uk installate dietro alla linea di porta, hanno trovato come fare centro ad ogni conclusione dal dischetto. Il segreto starebbe tutto nella potenza del tiro, che deve essere di almeno 105 km orari (ma se è superiore, va bene lo stesso, anzi meglio); nei 5 o 6 passi di avvicinamento alla palla, partendo dalla linea dei 16 metri e nell’angolo di approccio, che varia da 20 a 30 gradi.
L'ANGOLINO - Tutto qui? Non proprio. Perché il pallone dev’essere poi indirizzato nell’angolino a destra o a sinistra del portiere, indicativamente a 50 centimetri dalla traversa e 50 dal palo. Insomma, una bella bomba nel “sette” e non se ne parla più. Seguendo queste indicazioni, gli studiosi garantiscono una riuscita del cento per cento. A saperlo prima, commenta caustico il Sun , l’uomo da 35 milioni di euro, al secolo Robinho, non avrebbe fallito così malamente il rigore contro Sunderland domenica scorsa, mentre il povero John Terry avrebbe sì pianto, ma di gioia, nella notte di Mosca dello scorso anno, evitando di sbagliare il penalty decisivo nella finale di Champions League vinta poi dal Manchester United. “Ci sono molti fattori che incidono nella riuscita del “rigore perfetto” – ha commentato sul tabloid il professor Tim Cable – ma abbiamo finalmente scoperto gli elementi chiave che lo caratterizzano”. Ora non resta che provare per credere.

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