sabato 21 marzo 2009

Ancelotti sfida Donadoni "Gli faccio un torto. Kakà? Ni"

Il tecnico del Milan vuole dare un dispiacere al suo vecchio compagno di squadra e convoca il brasiliano: "Sta bene, ma credo che partirà dalla panchina. Pato è indispensabile. Ronaldinho è in forma, ma anche Inzaghi". Sul Napoli: "Con il nuovo allenatore sarà più motivato". Sul mercato: "Mi piace Kjaer; su un attaccante dovrò discutere con Galliani"......Toh chi si rivede! Vecchio compagno di battaglie e trionfi. Potrebbe essere così, più o meno, l'incontro fra Donadoni e Ancelotti domani sera al San Paolo. Roberto Donadoni ha già battuto il suo amico Carlo Ancelotti. Esattamente il 23 gennaio 2005 quando allenava il Livorno: finì 1-0 con gol di Colombo. Quella rete non turba nemmeno un po' Ancelotti; semmai diffida del Napoli che, nella passata stagione (11 maggio 2008), con un 3-1 suicida eliminò di fatto il Milan dalla corsa verso la Champions League. Insomma, quella partita fa ancora male ed è lecito pensare che Ancelotti gridi vendetta.
DA CANCELLARE - "Non ho dimenticato quella partita - afferma Ancelotti in conferenza stampa (guarda il video) -; quel giorno abbiamo vanificato una rimonta. Ma domani sarà diverso; ci sono diverse condizioni e abbiamo un buon vantaggio alle nostre spalle. Dovremo però fare molta attenzione, anche se fisicamente siamo brillanti e con la mentalità giusta per affrontare questo tipo di partite". Ma l'attenzione chiesta dal tecnico è d'obbligo. Per tanti buoni motivi. Soprattutto per l'avvento di Donadoni.
KAKA' SI O NO - Dice Ancelotti: "Mi aspetto una reazione del Napoli; accade spesso quando una squadra cambia l'allenatore. Gli azzurri vogliono risalire la classifica, poi Roberto ha esperienza; la società lo ha voluto per questo". Ma il tema principale si chiama Kakà. L'allenatore rossonero lo ha convocato con altri 20 giocatori. Prevede la domanda e quindi taglia corto: "Ricardo sta abbastanza bene ed è disponibile; non credo che partirà dall'inizio; andrà in Brasile per la nazionale (attesa dagli impegni contro Ecuador e Perù, ndr)" dice tutto d'un fiato, ma quel "credo" potrebbe far pensare a un cambiamento di idea dell'ultima ora.
PATO NON SI TOCCA - Su Ronaldinho ha idee chiare: "Ha lavorato bene, è in buone condizioni; ma lo è anche Inzaghi". E poiché sostiene che Pato è diventato indispensabile per il Milan appare evidente che domani sera il "Papero" e Pippo partiranno dal primo minuto. Su Dida fiducia totale. "Lo ritengo un ottimo portiere; è un uomo di grande affidabilità: ha risolto i problemi fisici. Gli manca solo continuità. Dormo sonni tranquilli" è il parere di Ancelotti.
TORTI - Ha detto Donadoni: "Contro il Milan dobbiamo essere più spregiudicati. Non devono imporre il ritmo altrimenti ci fanno male". Ancelotti sorride, ma sa già che al San Paolo sarà dura: "Conoscono il clima: il pubblico, lo stadio. Poi Roberto è motivatom ma, in tutta sincerità, non mi dispiacerebbe fargli un torto".
CRISI E MERCATO - Ancelotti applaude la disponibilità di Rino Gattuso a ridursi l'ingaggio in tempi di crisi finanziaria, e Carlo Ancelotti è pronto a condividere l'iniziativa. "Non c'entra la scelta di Beckham che ha rinunciato praticamente a tutto il suo ingaggio. Ma - chiarisce - è un discorso legato al grande senso di appartenenza a questa squadra che Gattuso avverte molto". Per poi aggiungere: "È una scelta che può essere condivisa anche da me, ma non lo farei per avere un giocatore, ma solo per scelta personale". Anche se il mercato non potrà essere ignorato: "Galliani ha parlato di un difensore e su questo siamo in sintonia, non ci saranno difficoltà a reperirne uno bravo e giovane come Thiago Silva e Kjaer è uno molto bravo. Invece su un attaccante dovremo discutere".
DELEGA - E al giornalista che gli ricorda una risposta di Mancini all'intervista di Daria Bignardi - "Berlusconi è l'allenatore del Milan" - ribatte (guarda il video): "E' stata una battuta; il presidente è intelligente e sa che in quel ruolo c'è una persona capace. Diciamo che mi delega".

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