martedì 24 marzo 2009

Ancora miracolo Chievo "Il segreto nella difesa"

Negli ultimi 11 turni la squadra di Di Carlo ha totalizzato 20 punti, come il Cagliari. Solo Inter, Juve e Milan hanno fatto meglio nello stesso periodo. Di Carlo: "Siamo diventati più cauti dietro". Pinzi e Rigoni decisivi.....Il Chievo delle ultime 11 partite è da Champions League. Venti punti in tutto, quarto posto insieme al Cagliari dietro solo ad Inter, Juventus e Milan. Ultimo dopo 18 giornate con appena 10 punti, in due mesi Di Carlo ne ha recuperati otto al Siena e al Catania, 10 al Bologna, 11 al Torino, 13 a Lecce e Reggina. Fra tutte quelle in lotta per non retrocedere il Chievo è stata l’unica squadra a cambiare un trend che le altre non sono state finora in grado di invertire. Bologna, Torino, Lecce e Reggina, le ultime quattro della serie A, occupano quattro delle ultime cinque posizioni anche di questa speciale classifica, chiusa dai 4 punti del Napoli.
I PRIMI PASSI - La metamorfosi del Chievo ha radici lontane. Mattone dopo mattone, Di Carlo ha costruito un impianto che qualcosa prima o poi crea ma che soprattutto nulla concede. È partito dalle fondamenta, Di Carlo: “La difesa che sale forte in serie A è un rischio. Due o tre volte, dopo il mio arrivo, situazioni così le abbiamo pagate a caro prezzo: palla dietro, la linea che sale, palla subito dentro e noi spiazzati. Adesso siamo più cauti".
IL PESO DI PINZI E RIGONI - La fase difensiva parte dal lavoro dei due attaccanti e dalla pressione sistematica dell’uomo più avanzato di centrocampo, solitamente Pinzi, sul giocatore da cui inizia l’azione avversaria. L’altro tassello-chiave è stato Rigoni davanti alla difesa, come il miglior Desailly milanista. “Con lui – spiega Di Carlo – il Chievo acquista centimetri e fisicità, qualità che ci servivano. Le sue capacità tattiche inoltre ci consentono di tenere la difesa compatta e di raddoppiare con puntualità sui giocatori bravi nell’uno contro uno”.
IL GRUPPO? QUATTRO VITTORIE – “Il concetto di squadra e di prestazione d’insieme erano concetti che ricercavo già quando giocavo. Questi principi mi sono sempre rimasti dentro. Un vero gruppo nell’arco della stagione ci può dare minimo 12 punti in più. Senza uno spogliatoio unito non vai da nessuna parte”.

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