sabato 21 marzo 2009

Spalletti: "Poche scuse Con la Juve si deve osare"

Il tecnico della Roma deve rinunciare a ben 11 giocatori, ma alla vigilia della sfida con i bianconeri si affida al cuore e alla personalità dei suoi: "Le svolte, tra l'altro, arrivano proprio nei momenti difficili".........Infortunati a raffica, squalificati quasi altrettanto, ricorso per De Rossi respinto e domani arriva Juve. Luciano Spalletti sarà preoccupato? Macché (guarda il video).
CONVINZIONE - "Prima di tutto nelle difficoltà non ci vuole il pianto, ma bisogna dare i giusti consigli ed essere convinti delle nostre possibilità — spiega l’allenatore della Roma —. La vittoria dipende sempre dal cuore e dagli uomini. Noi abbiamo un gruppo che contro l’Arsenal e la Sampdoria ha fatto vedere uno spirito corretto e giusto. E’ dalle situazioni difficili che si determinano le svolte: questa è una situazione difficile. Quanti spettatori ci saranno domani? Cinquantamila. Allora abbiamo cinquantamila ragioni per provarci e non una semplice scusa per arrenderci. Per ciò ci si prova".
BIANCONERI - Sul rapporto di fatto nato con la Juve il tecnico precisa: "Io non sto con nessuno. Io sto soltanto con la Roma. Devo difendere la Roma quando penso che gli sono stati fatti dei torti evidenti. Io faccio la mia corsa. Mi sembra corretto che ci sia stima verso una persona che ha evidenziato di saper fare bene il suo mestiere. Anche la Juventus ha dimostrato di essere un club bene organizzato, a parte un periodo".
SOCIETA' - Diplomatico anche quando parla delle critiche di Baptista alla società, che a suo parere andrebbe organizzata meglio. "Mi sembra che questa proprietà abbia evidenziato grandi qualità sotto tutti gli aspetti. Non so evidenziare differenze tra noi e altri club. Posso dire tra quelli in cui ho lavorato, non con il Real. Abbiamo personalità assolute che gestiscono la situazione, in primis la dottoressa Sensi. È lei che decide che strada intraprendere e mi sembra giusto così. Tutti quelli che lavorano dentro la Roma hanno qualità, che a volte possono essere non condivise, ma per arrivare qui ci vogliono qualità. Per come si è lavorato in questi anni ce la siamo cavata bene, confrontandoci su tutto in maniera eccelsa. Si può migliorare, noi vogliamo dare continuità e trovare novità da proporre per ambire a cose sempre più importanti. Anche la dirigenza a volte avrebbe dovuto protestare? Secondo me non conta parlare sui giornali per farsi pubblicità e dire cose che determinano sempre una reazione. Conta essere presenti e far valere le nostre posizioni. Penso la Roma lo abbia fatto, come ho fatto io e come ha fatto Daniele De Rossi o Bruno Conti".

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